Matteo Fiorini sulla situazione del sistema bancario

Matteo Fiorini sulla situazione del sistema bancario

Matteo Fiorini, News

Continua la discussione nel comma relativo al sistema bancario e finanziario sammarinese: di seguito l’intervento di Matteo Fiorini in merito.

 


 

Prima di iniziare una dovuta precisazione perché io credo che il Consigliere Zafferani Maria Grazia, al di là di poter esprimere liberamente le proprie opinioni debba avere anche più rispetto sia delle persone sia della verità storica: la commissione di inchiesta Carisp, la cui relazione è stata firmata anche dal membro del suo movimento, Roberto Ciavatta, non ha espresso alcuna censura né addebitato alcuna colpa all’ex Segretario di Stato Antonella Mularoni.

Lei, se fosse corretta, non dovrebbe mai associare la parola tangente ad alcuna esperienza di quella che è stata Alleanza Popolare; se è pur vero che una bugia ripetuta 3 volte, nel mondo moderno della comunicazione viene percepita come una verità, ciononostante resta una bugia.

Detto ciò, non si può leggere politicamente questo momento senza tracciare il quadro politico che stiamo vivendo da 6 mesi, ovvero dalla vittoria delle elezioni della coalizione Adesso.sm.

All’inizio si diceva che questo era una specie di “governo illegittimo”, nato da una maggioranza non rappresentativa, perché le regole che fino al giorno prima nessuno aveva contestato, dal giorno dopo erano tutte sbagliate.

Poi è diventato un governo inesperto, inerte, perché in 2-3 mesi non aveva ancora portato un provvedimento che fosse uno. Questo ci veniva rimproverato in quest’aula, che in 3 mesi non avevamo fatto quelli che altri governi non avevano fatto in lustri o decenni.

Poi è diventato addirittura immobile, poi però si è iniziato a muovere.. ma troppo, troppo velocemente, senza confronto, autoreferenziale!

Poi è diventato una maggioranza e un governo nemico delle categorie sociali ed economiche, meritevole di uno sciopero generale, invocato fino un mesetto fa un giorno sì e l’altro pure, evidentemente su questa ipotesi  parte dell’opposizione aveva piazzato una parte di fiches… sperando che lo sciopero generale arrivasse e che ci mandasse tutti a casa.

Qualcuno aveva predisposto uno scadenziario a proposito, che prevedeva appunto il fatto che se ne iniziasse a parlare con insistenza, poi ahimè lo scadenziario è naufragato.. forse perché qualcuno, all’interno delle parti sociali, si sarà fatto improvvisamente una domandona improvvida: come si fa a scioperare contro un governo che non ha avuto ancora il tempo di fare un provvedimento economico di sua iniziativa? né… che so io… un bilancio, un assestamento… ricordo infatti che l’unica legge di natura economica portata da questo governo è il bilancio 2017 scritto dal governo precedente e approvato in quella versione per motivi di tempi istituzionali non eludibili.

Ora… fallito, solo momentaneamente suppongo, il piano “sciopero generale”, resta comunque l’urgenza di mettere in atto il piano: svegliarsi dall’incubo dell’esito delle elezioni. Elaborare il lutto.

Spiegare agli amici e agli amici degli amici che non c’è più quel sistema del “c’è chi può e chi non può, e io posso” che ha strutturato l’ultimo trentennio di costruzione del blocco politica/affari, di cui il sistema bancario e finanziario, non tutto ma quasi, è il cuore pulsante.

La storia insegna come il virus che si inserisce in certi personaggi politici, da un certo punto in avanti, non sia tanto il denaro, ma il potere. Pur ricchissimi, invece che gaudenti a goderseli al sole, si ritrovano notte e giorno col coltello fra i denti a lottare per il potere.

Potere di potere, potere di poter fare i propri interessi, anche al di sopra delle leggi, nella garanzia di impunità poiché è lo stesso potere che fa le leggi, e controlla i controllori.

La condotta di Asset Banca, rispecchia questa logica: il potere di fare ciò che si vuole, al di sopra delle leggi e al di sopra dei sistemi di controllo.

Il governo che in poco più di 5 mesi ha già sul petto le medaglie di essere illegittimo, scarsamente rappresentativo, inesperto, inerte, lento, anzi troppo veloce, autoreferenziale, meritorio di uno sciopero generale sulla fiducia ha un un’unica colpa, e non va cercato nel FATTO, perché nessun governo può essere giudicato in maniera onesta intellettualmente sul fatto dopo 5 mesi.

La colpa è nel non fatto: questo Governo ha la colpa secondo qualcuno, inconfessabile, di non aver bloccato l’attività di un Ente autonomo per legge, la Vigilanza di Banca Centrale. Banca Centrale, i cui vertici peraltro non sono stati nemmeno nominati da questa maggioranza.

Questo Governo, nella chiave di lettura che qualcuno ha del rapporto fra politica e poteri, ha fatto forse qualcosa di peggio ancora: ha mandato un segnale chiaro e inequivocabile ai poteri autonomi di questo Stato di potere operare all’interno dei propri ambiti senza interferenze, senza blocchi, anzi con uno stimolo e un mandato preciso: VOLTARE PAGINA, AZZERARE IL PASSATO E POTER RIPARTIRE

Da qui l’azione autonoma, non senza errori, di Banca Centrale.

Forse sbaglierò lettura, ma sinceramente non riesco a darmi una spiegazione diversa, se non quello di una piovra di tentacoli politici/affaristici che difende strenuamente il fortino, questa è l’unica lettura che ho per giustificare e spiegare la cattiveria, e l’ingiustizia con cui si è letto finora il rapporto fra meriti e colpe di questa maggioranza e del suo Governo.

A questa piovra, fulcro che molto, se non tutto, muove, si è poi aggiunta una parte di opposizione che certamente non ha nulla a che spartire con qull’intreccio trentennale fra politica e affari, ma che ne ha prontamente condiviso l’azione politica. E poi fuori da quest’aula altri poteri, nell’amministrazione, nel mondo di certi professionisti, in parte di categorie, nel mondo dell’informazione.. forse addirittura altrove.. perchè i tentacoli della piovra in 30 anni si sono estesi a dismisura, in un contesto sociale viziato, silente e in misura preponderante egoista.

Vi dirò che questo governo, ha fatto e farà errori sufficienti, e ha umani limiti di capacità sufficienti per giustificare quella parte di paese che ci vorrebbe fuori dai piedi prima possibile perché pensa che non siamo adatti a gestire il nostro paese e nel pensare questo ha in mente un concetto AUTENTICO di bene comune, di interesse supremo della Repubblica. Ma ripeto, se non sbaglio chiave di lettura, questa parte è nettamente minoritaria, numericamente e come forza e potere di influenzare l’opinione pubblica.

Il fulcro vero di questi primi 5-6 mesi di legislatura è la lotta fra chi vuole cambiare questo paese smantellando quei fortini, e chi li difenderà fino alla morte, poiché altro non può fare perché nemmeno capace di pensarlo.
Difendere il fortino notte e giorno con il coltello fra i denti.

La sfida che attende questo Governo e questa Maggioranza è durissima, la posta in gioco è alta, le resistenze al cambiamento saranno tremende, e per far questo occorre determinazione, coraggio, visione,  e soprattutto occorre limitare al minimo gli errori.

Errori che sono stati fatti, non da parte del governo nel sostenere promuovere e rispettare le autonomie, ma certamente nel commissariamento di Asset errori sono stati fatti. E non dovevano essere fatti, in questo quadro già di difficoltà enormi.

Ma bisogna aiutare i cittadini a capire sia la direzione dove stiamo andando, ma anche e soprattutto, nella specificità del caso di Asset, far capire che i vizi di forma non devono confondersi con una lettura di SOSTANZA di quello che quella banca, è emerso nella relazione di ieri del Segretario, ha fatto.

  • Milioni di credito senza garanzie a soci
  • finanziamenti per estinguere altri finanziamenti
  • deficit patrimoniale al di sotto dei livelli consentiti dalla legge
  • immobili sopravvalutati
  • relazioni e bilanci irregolari
  • ostacoli alla vigilanza
  • oltre alla perdita di onorabilità dovuta ai rinvii a giudizio del Re Nero

Eppure questa banca, nel mainstream, nel sistema dominante la comunicazione, per le ragioni citate in premessa, è diventata la banca sana uccisa, la vittima sacrificale. Ercolani, che al di sopra della legge non si è preoccupato neanche di salvare le apparenze e ha continuato a spadroneggiare nonostante i divieti in tal senso, è passato da carnefice a vittima.

Le responsabilità di ciò che veniva fatto in Asset ovviamente non sono solo dei dirigenti, ma di chi quei vertici poteva rimuoverli e non lo ha fatto, forse da ieri sappiamo meglio anche perché.

In ogni caso in un paese bello e strano come il nostro, Ercolani si è ritrovato numerosi avvocati, non d’ufficio, ma da piazza social, da carta stampata, da televisione.

E forse si è ritrovato ancora di più qualcosa di inaspettato: il sostegno pure di una parte di opposizione, che, mentre compiva le sue azioni, forse neppure lui si immaginava di ritrovarsi a fianco.

E anche questo lo riesco a spiegare solo con le premesse che ho fatto: la necessità, per ragioni diverse, di porre fine a questa esperienza di governo.

Noi vogliamo voltare pagina, e allora occorre tracciare una direttrice:

  • nuove direttrici di sviluppo del settore bancario e finanziario,
  • tutela dei posti di lavoro anche attraverso a riorganizzazioni
  • continuare a recuperare fiducia e credibilità dall’esterno, dove è impossibile nascondere le difficoltà ma vanno fatte capire le cause da cui si sono generate e la voglia di discontinuità, le prospettive di riposizionamento
  • necessario, nella gestione degli NPL, visto che il problema ha riguardato tante realtà bancarie di sistemi economici nel mondo, capire le loro esperienze, analizzare i possibili scenari per ogni possibile soluzione che si può percorrere, considerare il worst case, i casi limiti, i peggiori e più prudenziali, per non sbagliare valutazione
  • verificare se il metodo di gestione degi NPl, prima di essere applicato all’intero sistema può essere sperimentato con simulazioni, o su un caso pilota,
  • in ogni caso, al di là della scelta specifica che va riconosciuta di competenza dei tecnici, quello che quest’aula deve indicare è il METODO, che dovrà essere improntato al confronto, all’ascolto, alla prudenza, alle analisi dei costi e benefici, slegati da logiche di consenso ma a servizio dell’interesse pubblico.
  • Confrontarsi con Abs, che al suo vertice ha una persona di indubbia preparazione e conoscenza della materia, confronto fra e con le istituzioni e con i cittadini.

Il nostro unico obiettivo, lo ribadiamo, è lasciare il Paese in condizioni di sicurezza, con un sistema economico e finanziario più saldo, ripulito nei bilanci, nella mentalità  e nei modi agire, dove la Banca centrale non è il medico che applica l’eutanasia, o constata il decesso dei pazienti, ma che si accosta sempre di più ai pazienti (che sono le banche) nella crescita, nell’attività quotidiana, nello sviluppare professionalità e prodotti di livello europeo, innovativi e unici come il nostro Paese può permettergli, in un ritrovato equilibrio e rispetto delle AUTONOMIE.

In questo Paese che dobbiamo costruire, lontano ma credo non più come una volta, non credo ci sarà più spazio per addossare al Governo né meriti né colpe di virtù e/o errori della Banca Centrale. Così come sarebbe impensabile addossare al segretario alla giustizia le colpe di una sentenza di Tribunale sbagliata.. perché il tribunale come istituzione non si attacca e non si discute, ma i giudici sono persone e anch’esse sbagliano o possono subire, chiamiamoli così, abbagli.. ma oggi nessuno si sognerebbe associare gli errori di un magistrato alla valutazione sulla figura politica di riferimento. Per la vigilanza di Banca Centrale invece, se sbaglia, piove governo ladro.

E a proposito di Governo… Segretario Celli vada avanti a dispetto delle difficoltà e dei sacrifici che il ruolo e il periodo presentano e richiedono; io sono convinto che nel momento della luce in fondo al tunnel, il paese le riconoscerà, limiti umani compresi, la gratitudine che merita.

 

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