Lorenzo Lonfernini sul sistema bancario – intervento in Comma Comunicazioni 16.05.17

Lorenzo Lonfernini sul sistema bancario – intervento in Comma Comunicazioni 16.05.17

Eccellenze Signori Consiglieri,

prendo la parola in questo comma comunicazioni nel quale si sta sviluppando un dibattito incentrato, ancora una volta, sul sistema bancario, sulle sue difficoltà e, come sarebbe più logico attendersi da un consesso di questo tipo se avesse ancora un barlume di buon senso, sulle prospettive che la politica ha sempre il dovere di fornire anche quando i tempi sono difficili, i problemi sono grandi e le risorse non abbondano.

Affrontiamo quindi questo ennesimo dibattito e lo facciamo, ancora una volta, con il massimo rispetto per le Loro Eccellenze, per l’Aula Consigliare e per tutta la cittadinanza che a mio avviso però meriterebbe un po di parole in meno e qualche fatto in più.

Il rispetto lo dobbiamo certamente anche all’opposizione alla quale non risparmierò certo alcune critiche in questo mio intervento ma che dobbiamo comunque ascoltare nel tentativo (a volte non facile) di comprenderne le ragioni alla ricerca di una possibile ed auspicabile condivisione.

Il rispetto lo merita infine il Governo che deve gestire una situazione molto complicata in un clima difficile, prospettando delle soluzioni che sono alla portata – perché non siamo alla catastrofe – ma sono soluzioni che hanno due caratteristiche che per loro natura non piacciono mai o quasi mai ai cittadini e di conseguenza non piacciono ai politici:

  • hanno la caratteristica dell’urgenza perché non potevamo e non possiamo permetterci di rimanere fermi ed attendere perché l’inerzia che abbiamo è una inerzia tutta negativa che gioca a nostro sfavore;
  • hanno la caratteristica di provocare nel breve termine cambiamenti e prese di coscienza che possono disorientare perché ci si accorge che il nostro sistema bancario è, nella realtà, un po diverso da come per anni lo abbiamo immaginato e considerato.

Ribadisco con chiarezza che il nostro non è un sistema allo sfascio e che ha tutte le possibilità di continuare a svolgere pienamente il suo ruolo però è improcrastinabile un’azione determinata che ne definisca con precisione le reali dimensioni in termini di patrimonio, di raccolta, di accantonamenti, di qualità del credito.

Chi ha soldi nelle banche sammarinesi deve conoscere con certezza il livello di affidabilità della banca, la sua solidità e la sua capacità di essere solvente: queste informazioni purtroppo allo stato in cui siamo non 2 sono determinabili con certezza (non lo sono ora così come non lo erano un anno fa o due anni fa o tre anni fa) perché le banche – non tutte in realtà – hanno spalmato all’interno dei loro bilanci crediti (cioè poste attive) che essendo difficilmente esigibili sono sopravvalutati e, affinché il bilancio sia reale devono essere svalutati.

Questo è il lavoro che è stato completato nelle settimane scorse e che ora – a cominciare dai prossimi giorni – dovrà essere con le banche discusso.

Si tratta di determinare uno stato di fatto della banca che può certamente avere aspetti anche dolorosi ma che è indispensabile per potere guardare al futuro con più tranquillità.

Nulla di stravolgente: sono pratiche che nel sistema bancario europeo vengono svolte regolarmente e sono pratiche a tutela dei risparmiatori e non contro i risparmiatori.

Un lavoro di cui ovviamente non si è occupato il Governo ma la Banca Centrale per il tramite di una società internazionale specializzata e che non è iniziato ora ma nell’ultimo trimestre del 2016 quindi nella precedente legislatura.

In questo processo, che è indispensabile e ci è richiesto da tutta la comunità internazionale per avere un sistema bancario che sia accreditato, si è inserito il commissariamento ASSET BANCA.

Una vicenda questa su cui ieri nella seduta segreta della Commissione Finanze sono state fornite spiegazioni. Io non sono membro di quella commissione e non ero presente però giova ricordare che Asset Banca è stata commissariata dall’Autorità di Vigilanza di Banca Centrale, provvedimento che nessuna maggioranza e nessuna forza politica può pensare di poter mettere in discussione né, tanto meno – ammesso e non concesso che ci fosse questa volontà – di bloccare (e questo è scritto nella legge) anche perché i reali motivi di questo provvedimento sono al vaglio delle competenti autorità giudiziarie e di vigilanza e non sono certo nella disponibilità della maggioranza.

A onor del vero qualche indiscrezione sui giornali nei giorni scorsi è uscita con delle domande o delle presunte domande fatte all’ex Presidente Asset Banca, nel giornale, in quello che ha riportato il giornalista si parlava di perdite nascoste per decine di milioni ante commissariamento, dell’erogazione di prestiti milionari, ciascuno a copertura di mutui precedenti, senza adeguate garanzie, della vicenda Re Nero ancora pendente presso Tribunali Italiani, di azionisti che avrebbero acquisito quote della banca con denari prestati dalla stessa banca, di accessi non autorizzati a cassette di sicurezza in regime di commissariamento.

Ipotesi per ora perché riportate da un giornale che avrà le sue fonti, ipotesi alle quali il Presidente però si è ben guardato dal rispondere anche solo per smentire le insinuazioni perdendo la sua proverbiale loquacità che si era invece pienamente manifestata nell’intervista televisiva alla TV di Stato in presenza di domande più telefonate e accomodanti.

Il commissariamento Asset ha seguito una sua strada e una valutazione complessiva si potrà fare quando tutti conosceremo le carte, va detto però che le cose che stanno emergendo sono gravi e non configurano certo una gestione sana e prudente della banca.

E’ evidente che l’avere dovuto assistere al commissariamento e poi di conseguenza al blocco dei pagamenti, con tutti i disagi per la cittadinanza e le imprese e al conseguente danno d’immagine per il sistema non ci ha sicuramente reso felici.

Adesso occorre un processo molto celere che consenta ai soggetti che stanno subendo questi disagi di tornare completamente operativi, nella completa disponibilità dei loro averi senza che ad essi sia arrecato alcun ulteriore danno di carattere economico. Sulla gestione del commissariamento e del blocco dei pagamenti tornerò più avanti parlando più apertamente di Banca Centrale però va detto che il disagio per i cittadini e le aziende e il danno economico di cui dovrà farsi carico lo Stato, cioè tutti noi, non è stato originato da Banca Centrale ma da chi ha gestito nei modi dissennati che stanno piano piano emergendo la Banca.

A tal proposito vorrei dire che io non mi sognerei mai di stigmatizzare il diritto di persone che hanno subito disagi di questo tipo di esprimere pubblicamente la loro civile protesta. 

A queste persone, incolpevoli, deve andare tutta la solidarietà e l’aiuto da parte delle istituzioni.

Discorso a parte meritano alcuni personaggi che abbiamo visto, spero come imbucati, nelle manifestazioni di questi giorni. Si tratta di persone che hanno gestito per anni in ruoli di primissimo piano istituti bancari sammarinesi proprio negli anni in cui la piaga dei crediti non performanti stava entrando prepotentemente nella pancia delle nostre banche. Tutti hanno diritto di dire la loro, ci mancherebbe, ma penso anche che a tutto debba esserci un limite, una certa dose di faccia di bronzo è tollerabile quando si passa il limite certe situazioni vanno stigmatizzate ed è quello che saremo costretti a fare nei prossimi giorni.

Commissione d’inchiesta PDCS: io personalmente non credo molto in queste commissioni di carattere politico, specie in un momento come questo, nel quale il sistema bancario dato anche lo scarso senso di responsabilità rischia di essere messo alla berlina per mesi sugli organi d’informazione per mere ragioni di carattere politico e di potere.

In ogni caso la proposta d’istituzione di una commissione d’inchiesta elaborata dal PDCS e presentata nei giorni scorsi, pur non essendo presente nell’ordine del giorno di questo consiglio viene valutata con attenzione dalla maggioranza, non abbiamo di certo nulla da nascondere e non è escluso che in una delle prossime sessioni quando questa fase di emergenza sarà rientrata entro termini più tranquillizanti venga inserita all’ODG.

A patto che vi sia la disponibilità ad inserire al suo interno anche altri aspetti, oltre a quelli già evidenziati dalla DC, sui quali stiamo lavorando in questi giorni per raccogliere elementi molto utili ad una chiarezza che deve essere fatta sulla gestione di alcuni istituti bancari sammarinesi. La posizione secondo me può essere riassunta così: si alla commissione ma non ad una commissione che sia utile unicamente agli scopi politici della DC.

A Banca Centrale va riconosciuto un ruolo che anche il Consigliere Pasquale Valentini ha ricordato nel corso del suo intervento e che anche il Segretario Celli ha più volte sottolineato oggi e non solo oggi.

Noi come classe politica però dobbiamo rivendicare con forza il diritto dovere di svolgere il nostro ruolo: Banca Centrale ha il dovere di fornire alla politica i dati di sistema che servono, il supporto tecnico, il proprio patrimonio di relazioni interne ed esterne per mettere la politica nelle condizioni di prendere e rendere operative le opportune ed impellenti decisioni.

La maggioranza è consapevole del fatto che il nostro sistema bancario ha necessità di interventi strutturali importanti e di ingenti iniezioni di denaro per essere sostenuto, ma non può permettere, nel modo più assoluto, che le cure somministrate facciano morire il paziente.

Questo lo voglio sottolineare con forza anche in riferimento ad una gestione del commissariamento del blocco dei pagamenti Asset che, mi pare, qualche difficoltà l’abbia generata. Ognuno quindi si applichi con diligenza, impegno e puntualità nel suo ruolo.

A qualche consigliere di opposizione che adesso, con animo contrito, dice di essere pentito della nomina avallata nella scorsa legislatura voglio dire che prendiamo atto però chiedo anche cosa dovremmo fare, permettendomi di ricordare che dal 2008 ad oggi abbiamo avuto l’avvicendamento di ben 5 presidenze di Banca Centrale.

Viene il dubbio che il problema sarà anche, in parte, in quella istituzione ma forse risiede anche da altre parti, magari in qualche istituto di credito? Magari in un sistema politico che non ha mai voluto affrontare il problema fino in fondo? Non lo so, sono interrogativi che pongo.

Il problema vero che tutti dobbiamo porci, Banca Centrale in primis, è la tutela dei clienti, dei depositanti, dei risparmiatori che è una priorità assoluta, assoluta unitamente alla fiducia che come tutti sappiamo è il cardine di un sistema bancario.

Ed è un elemento strategico nell’attrazione di investitori per il rilancio dell’economia. Per questo raccomando a tutti gli attori pur nel rispetto delle opinioni la massima prudenza e responsabilità. Il nostro sistema non può permettersi ulteriori emorragie di capitali, rischio che al momento secondo quanto ci è stato detto da fonti ufficiali è contenuto entro limiti accettabili ma che tutti dobbiamo scongiurare con atteggiamenti responsabili che non travisino strumentalmente la realtà.

L’impatto sulla società, le manifestazioni pubbliche le possibili future proteste: in momenti come questo è pienamente comprensibile lo stato di smarrimento e di incertezza in cui si trovano i cittadini, le difficoltà a credere fino in fondo che il Governo, ma vorrei dire tutta la classe politica, abbia la capacità di portare il Paese fuori da queste secche.

Io questo lo comprendo e bisogna mettere anche nel conto iniziative pubbliche, iniziative sindacali che ci potranno essere e che vanno certamente rispettate. Non deve stupire nemmeno che l’opposizione assecondi questi passaggi ci mancherebbe. Ci sta che in momenti difficili l’opposizione cerchi la spallata per mettere in crisi la maggioranza e il governo.

Quello che non è accettabile è il tentativo di rigiramento dell frittata, che vorrebbe attribuire a noi responsabilità che non abbiamo. Le critiche sui nostri errori le accettiamo volentieri ma non faremo da capro espiatorio per chi questa situazione l’ha generata – e non mi riferisco solo ad ambiti politici – ed ora vorrebbe fare passare in cavalleria tutta la questione addossando la colpa a quei fessacchiotti della maggioranza.

Possiamo accettare critiche a tutto tondo da un movimento come Rete, che non ha mai avuto responsabilità di governo e anzi ci stupisce un po vederlo continuamente appiattito su posizioni che definirei di trasparenza selettiva dove però la selezione sul dove cercare la trasparenza e dove no non si capisce chi le faccia. 10 Accettiamo tutto però non che ci vengano attribuite responsabilità che non abbiamo, situazioni generate da altri sulle quali comunque dobbiamo lavorare alacremente per le soluzioni.

Noi dobbiamo garantire, e invito maggioranza e governo a fare di più e meglio, un confronto con le parti politiche, con l’opposizione, con gli istituti bancari e l’associazione bancaria sammarinese, i lavoratori del settore, i sindacati giustamente preoccupati per fondi pensione che sono dentro il sistema bancario sammarinese oltre che per i lavoratori.

Un confronto non solo formale ma sostanziale perché penso che il quadro che ci ha presentato il segretario Celli sia senza dubbio praticabile ma possa essere anche implementato e perché no migliorato da proposte che possono pervenire da tutti gli attori.

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