NPL, istruzione, associazionismo: l’intervista a Nicola Renzi

NPL, istruzione, associazionismo: l’intervista a Nicola Renzi

elezioni 2016, Nicola Renzi

Riportiamo l’intervista fatta da L’Informazione al nostro candidato, Nicola Renzi


 

D: Una legislatura si è appena conclusa, un’altra sta per cominciare: cosa è stato fatto bene, dal suo punto di vista e cosa invece andava fatto? Nella prossima legislatura invece quali sono secondo lei i punti da affrontare prioritariamente?

Nella legislatura che si è appena conclusa, sono stati ottenuti importanti risultati, risultati concreti: la riforma fiscale, le leggi sulla giustizia volte a far funzionare appieno il Tribunale, il Polo della Moda, l’avvio di un nuovo PRG.

Risultati importanti che sono stati però offuscati da tanti altri temi affrontati male o in modo approssimativo. Lo sviluppo, la sburocratizzazione, la riforma del lavoro e degli ammortizzatori sociali, un nuovo impulso alle relazioni internazionali, il sistema sanitario sono alcuni dei punti sui quali il Governo purtroppo è stato ben lontano dalla sufficienza. Per non parlare del sistema bancario e finanziario e della gestione della SMAC: un vero fallimento.

Per la prossima legislatura è prioritario entrare da subito e con urgenza nel merito del problema degli NPL (crediti non performanti del sistema bancario), guardando agli esempi delle migliori pratiche internazionali, con la guida tecnica ed autonoma di Banca Centrale, unita alle scelte strategiche e di indirizzo della politica.

Inoltre ci sono altri temi da affrontare con urgenza, questioni immediatamente realizzabili:

  • il contenimento e la riduzione drastica della burocrazia, mediante anche una vera e propria rivoluzione digitale, per rendere più semplici e immediati i rapporti fra utenti e PA;
  • una riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, che limiti gli abusi degli aiuti statali, tuteli maggiormente i lavoratori e le persone realmente inoccupate e renda più semplice per le imprese reperire le professionalità necessarie;
  • l’avvio di alcune importanti opere pubbliche come il polo scolastico, la riqualificazione del tratto della vecchia ferrovia Borgo-Città, un parcheggio multipiano a Borgo Maggiore e il progetto di riqualificazione dell’area dei parcheggi 6 e 7 oltre al completamento di un nuovo PRG. Il progetto centro storico che contiene tutti i punti sopra indicati;
  • la difesa dell’indipendenza della Magistratura da ogni eventuale e possibile ingerenza, affinché il Tribunale continui il suo lavoro.
D: Come Repubblica Futura avete da subito messo al centro del vostro programma elettorale lo Sviluppo del Paese: come intendete raggiungere questo obiettivo?

Al centro del processo di sviluppo c’è il tema dell’internazionalizzazione, da sempre molto caro a Repubblica Futura. In questa campagna elettorale tutti parlano di internazionalizzazione, spesso purtroppo con contenuti assai grossolani, cosa che dà da pensare… evidentemente alcuni hanno scelto un tema che hanno intuito prioritario senza però averne compreso gli aspetti fondamentali.

In breve cosa si intende per processo di internazionalizzazione?

  • il potenziamento e l’adeguata valorizzazione del nostro corpo diplomatico e consolare;
  • il potenziamento dei corsi di alta formazione già avviati con l’Università;
  • l’attrazione a San Marino degli uffici regionali di grandi aziende internazionali;
  • la creazione di uno sportello unico per l’impresa e dell’agenzia per lo sviluppo.
D: Internazionalizzazione significa anche rapporto con l’Unione Europea. Lei che opinione ha del rapporto che si dovrebbe instaurare tra il nostro paese e l’UE?

Sono convinto che da un rapporto fattivo e costruttivo con la UE non si possa prescindere. È quindi necessario imprimere una forte accelerazione al negoziato avviato, insieme a Monaco e Andorra, per un accordo di Associazione alla UE.

Allo stesso tempo però non possiamo commettere gli errori del passato e votarci ad un nuovo unilateralismo: dopo quello con l’Italia, ora quello con la UE. Siamo uno Stato, piccolo – è vero – ma le armi della diplomazia non ci mancano. Mentre dialoghiamo con la UE, quindi, non dobbiamo trascurare altre importanti realtà come paesi emergenti e realtà già consolidate quali la Russia ad esempio. E’ la via del multilateralismo che dobbiamo perseguire con determinazione, per portare al mondo il nostro contributo di civiltà e propensione al dialogo. Io sogno, anzi, che proprio sulla promozione del dialogo, della cultura, dei diritti umani e della pace San Marino possa giocare un ruolo sempre più concreto, magari diventando una sede privilegiata di confronto a livello internazionale.

D: Con la preferenza unica gli elettori saranno più portati a votare un candidato scelto per la propria storia personale, le competenze, le capacità e ovviamente le motivazioni. Le chiedo quindi di raccontarmi di più della sua storia personale. Quali esperienze innanzitutto ritiene siano state più formative nella sua vita?

Nella mia vita è da sempre centrale l’insegnamento. Se la prima metà della mia vita l’ho passata sui banchi, la seconda l’ho vista da una cattedra: l’ambiente scolastico è sempre stato al centro delle mie esperienze. È un mondo speciale, in cui si vedono arrivare ogni anno dei ragazzi e delle ragazze ed uscire degli uomini e delle donne. Questa è quotidianamente la mia palestra, la mia ricchezza, il mio “osservatorio sul mondo”. Sono consapevole ogni giorno della splendida massima di Seneca “homines dum docent discunt”: gli uomini mentre insegnano, imparano. Questa è la magia più bella della scuola e della vita: per insegnare bisogna sempre essere disposti ad imparare.

Allo stesso tempo, l’avere a che fare ogni giorno con i nostri ragazzi mi ha dato la più grande motivazione per la mia carriera politica: desidero impegnarmi in particolare per i giovani, i tanti giovani che quotidianamente incontro a scuola. Per questi ragazzi è necessario studiare percorsi formativi d’eccellenza, che premino il merito e l’impegno e diano loro la certezza di una occupazione gratificante. In definitiva, io credo semplicemente che ciascuno di noi porti nella politica, nella professione, nei rapporti interpersonali in generale, le sue caratteristiche: ciò che sa e ciò che è. Specie in una realtà come la nostra, credo e spero che si venga valutati non solo nel breve periodo della campagna elettorale, ma nelle nostre azioni, nel nostro essere quotidiano: ben prima e ben più che un candidato, mi sento una persona e un Sammarinese.

D: Nel suo percorso politico Lei ha anche avuto già la possibilità di ricoprire la carica più alta, quella di Capitano Reggente. Quei 6 mesi le hanno dato modo di avere una nuova o diversa visione di San Marino?

Avendo avuto l’alto onore di essere stato Capitano Reggente, le posso assicurare che all’estero spesso siamo guardati con più considerazione di quanta noi stessi ci riserviamo. Questo mi ha reso ancora più orgoglioso del mio Paese, e al tempo stesso ha accresciuto la mia indignazione ogni volta che qualcuno – fuori e dentro il nostro territorio – tenta di screditarci.

 Siamo piccoli ma siamo un grande popolo: mi lasci raccontare due episodi che ho vissuto e che mi hanno toccato profondamente. Il primo, l’incontro con Ban Ki-Moon a Ginevra, che, mentre riceveva davanti a vari ministri e presidenti il nostro dono (una bellissima stampa di Ceccaroni raffigurante Piazza della Libertà) disse a tutti “qui ho camminato, questo è un grande Paese”. Il secondo, avvenuto alla Comunità di Sant’Egidio: l’incontro con una famiglia di profughi siriani appena giunti dalla guerra. A quella famiglia, a quei bambini – cui sono lieto di aver contribuito in maniera determinante ad aprire le porte dell’accoglienza – i Sammarinesi, con la loro generosità hanno saputo dare il benvenuto e di questo ne sono fiero.

D: C’è una cosa concreta che terrebbe particolarmente a realizzare grazie al suo impegno politico?

Dare una risposta immediata e concreta appunto alle richieste e alle proposte formulate dalle dieci associazioni del volontariato sanitario: una realtà silenziosa ed operosa del Paese, un nostro vanto che ci ricorda ancora una volta che quando sappiamo mettere in campo la nostra generosità possiamo fare cose grandi!

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