Quasi al termine della campagna elettorale… il punto di Roberto Giorgetti

Quasi al termine della campagna elettorale… il punto di Roberto Giorgetti

Non manca molto alla fine della campagna elettorale, che si chiude il 18 di novembre. Quali sono le sensazioni di Repubblica Futura?

Le sensazioni sono positive: siamo una lista nuova con grande attenzione ai contenuti. Ma è tutta la coalizione ADESSO.SM che si propone credibilmente al governo del Paese, in un momento difficile.

Si andrà al ballottaggio?

Sembrerebbe di sì. Vedremo. Il progetto di Repubblica Futura va comunque oltre l’attuale consultazione elettorale. Vogliamo rappresentare i cambiamenti della società sammarinese e offrire un riferimento a chi non si riconosce nei vecchi partiti storici ormai logorati e nemmeno nei nuovi movimenti spesso poco concreti e portati più a distruggere che a costruire.

Qual è il tema chiave di questa campagna elettorale?

Certamente lo sviluppo, senza il quale il futuro sarà molto difficile. Repubblica Futura propone iniziative e proposte concrete per la costruzione di un percorso di sviluppo sostenibile per il nostro Paese. Ci fa piacere che oggi quasi tutte le forze politiche, a parte quelle che credono nella cosiddetta “decrescita felice”, sia siano rese conto che questa è la chiave per il futuro di San Marino. Per loro si potrebbe dire: meglio tardi che mai.

I vostri ex alleati di governo sostengono che se non si fosse interrotta la legislatura ci sarebbe stato un grande rilancio del Paese.

Mi sembra abbastanza difficile dare ad intendere che in qualche mese si sarebbe fatto ciò che non si è fatto in quattro anni, visto anche il recente alto tasso di litigiosità del governo. Meglio sarebbe stato ammettere semplicemente la realtà di un governo ormai incapace di affrontare i problemi più urgenti e la maggioranza divisa sulle tematiche più urgenti.

Quali sono queste tematiche?

La più urgente di tutte è il rilancio dell’economia e dell’occupazione. 1400 disoccupati e il PIL che non decolla sono dati eloquenti.

Avete dedicato molta attenzione alla situazione delle banche. Perché?

Senza banche in salute nessuna economia funziona. Le nostre scontano le scorie degli anni 90 e oltre, in cui ci si è dedicati ai finanziamenti allegri. Ora i nodi dei crediti difficilmente esigibili (NPL) sono venuti al pettine. Le soluzioni si possono trovare, ma in trasparenza e con una chiara assunzione di responsabilità.

L’argomento Banca Centrale è diventato di grande attualità. Chi ha ragione?

In un Paese normale le banche svolgono le proprie attività, le banche centrali controllano le banche e i parlamenti e governi danno gli indirizzi strategici. La politica non deve impicciarsi della gestione delle banche, come purtroppo è avvenuto da noi, né tanto meno del controllo sulle banche.

Quali sono concretamente le iniziative da fare per rilanciare l’occupazione?

Internazionalizzare la nostra economia, organizzare una formazione mirata per i giovani, promuovere adeguatamente il nostro Paese tramite la rete diplomatica, sburocratizzare tanti settori, varare una riforma del mercato del lavoro, investire in infrastrutture, mettere in sicurezza il sistema finanziario. Sarebbe un buon inizio.

Dove pensate di prendere i soldi per gli investimenti che dite di volere fare?

Intanto dovremmo fare una attenta ricognizione dello stato complessivo delle finanze pubbliche, su cui oggi non vi è chiarezza. Poi si tratta di scegliere le priorità rispetto alle risorse disponibili. Per alcuni investimenti si possono coinvolgere i privati. Per altri investimenti strategici si possono reperire le risorse sul mercato internazionale o presso i sammarinesi, con le forme più convenienti.

Perché Repubblica Futura ritiene che i settori del commercio, turismo e servizi saranno strategici?

La nostra economia dovrà rimanere diversificata ma sono questi i settori con le più alte potenzialità di sviluppo, tenuto conto anche dell’esiguità del nostro territorio e della mancanza di risorse naturali.

La Pubblica Amministrazione necessita di una nuova riforma?

Sarebbe già un notevole passo in avanti dare piena attuazione a quella già varata, che in molte parti non è stata applicata.

Volete introdurre la figura del primo ministro a San Marino?

Ci sembra il momento di aprire un’ampia riflessione sulla necessità del Congresso di Stato di essere coordinato e non abbandonato alle iniziative dei singoli. Poi vi sono anche altre riforme istituzionali da discutere.

Come vi trovate nella vostra coalizione ADESSO.SM?

Molto bene. Abbiamo trovato una sintesi positiva nel programma di governo, piuttosto dettagliato, che presentiamo agli elettori sammarinesi. Ci unisce soprattutto la volontà di voltare pagina rispetto a un passato che non può tornare. Abbiamo le carte in regole per poterlo fare.

Chi ripropone scenari da anni 90 con la stessa mentalità, addirittura con le stesse persone in prima o seconda fila, non guarda al futuro e non è in grado di dare le risposte di cui il Pese ha bisogno.

Nemmeno coloro che sono bravi a protestare e accusare ma non a costruire, riusciranno a dare un futuro alla Repubblica.

Articolo precedente
La politica oggi: l’informazione sui programmi elettorali è la vera democrazia
Articolo successivo
Appello al voto, di Carlo Franciosi

keyboard_arrow_up