Emmanuel Gasperoni: il futuro della salute

Emmanuel Gasperoni: il futuro della salute

Qualche tempo fa, su una illustre rivista medica scientifica, un articolo mostrava come la terza causa di morte negli USA, dopo malattie cardiovascolari e neoplasie, fossero gli effetti collaterali dei farmaci; addirittura prima delle malattie respiratorie (“solo” al quarto posto), degli eventi neurologici (ictus) e dei traumi.

Da questo spunto si impone, crediamo, una riflessione politica circa l’importanza del mantenimento dello “stato di salute” e quindi della Prevenzione. I poderosi e continui sviluppi delle terapie hanno consentito negli ultimi decenni la cronicizzazione di patologie che solo qualche tempo prima risultavano mortali, nonché il progressivo aumento dell’età media della popolazione. Se l’industria farmaceutica ha investito tantissimo nella cura anche per gli imponenti ritorni economici, molto meno si è fatto in materia di prevenzione: che il malato debba essere curato è un dato comunemente accettato, quanto invece si possa fare “sui sani” o “da sani”; non è ancora culturalmente e generalmente compreso. Non trascurabile infine è l’enorme impatto economico della cronicizzazione delle malattie sui bilanci di ogni Paese.

Per tutto questo Repubblica Futura propone alla cittadinanza alcune idee, ciascuna legata a doppio filo all’altra, con lo scopo di salvaguardare lo stato di salute, di “fare prevenzione”. I temi nello specifico sono:
  1. cibo ed alimentazione.
  2. Sport, spazi verdi e sviluppo sostenibile.
  3. Ospedale di Stato: una efficiente macchina di prevenzione e cura

 

E come allora possiamo parlare di salute e prevenzione senza iniziare dal tema cibo ed alimentazione?

L’uomo è ciò che i suoi antenati hanno mangiato” G. Rotilio.

Età pediatrica

Esistono alternative, forse più efficaci per la salute, rispetto ai cibi e agli alimenti che comunemente vengono somministrati ai bambini?

Quanto tempo investiamo a parlare di cibo coi nostri figli? Quanto davvero insegniamo loro? Eppure la nutrizione è a buon diritto una scienza, e l’educazione e l’ecologia alimentare un diritto. E quanto potremmo insegnare loro già nelle scuole dell’infanzia ed elementari, magari accompagnando i percorsi che già sono in essere e nel rispetto dei protocolli esistenti e dei progetti della Direzione scolastica?

RF propone:

  1. campagne di sensibilizzazione alla buona alimentazione ed al corretto utilizzo dei cibi, rivolta a tutti i cittadini e in particolare ai genitori di figli in età scolare.
  2. Progetti di educazione ed ecologia alimentare, destinati ai bimbi in età scolare.
  3. Menù opzionali (in parte già esistenti) per bimbi con esigenze specifiche (non solo rivolti ai celiaci), tarati sui singoli o su gruppi di bambini.
  4. Introduzione, in collaborazione di specialisti in materia, di menù “a diverso contenuto calorico” per far fronte alle singole esigenze metaboliche che possono differire da bambino a bambino.
  5. Disponibilità per i genitori, in seno alla scuola stessa, di specialisti del settore (medici nutrizionisti, dietisti, dietologi…).
  6. Scelta, magari in collaborazione con i genitori, di materie prime di qualità, possibilmente a chilometro zero e di sicura tracciabilità dell’intera filiera: non è sul cibo che diamo ai nostri bambini che dobbiamo risparmiare!
Età adulta

La letteratura medica scientifica (basti citare in merito le ultime clamorose pubblicazioni OMS circa l’utilizzo delle carni rosse) inizia ad evidenziare l’associazione tra alimentazione ed incidenza di alcune malattie: la giusta alimentazione può, in misura diversa da malattia a malattia, essere parte integrante non trascurabile della terapia stessa.

In un fazzoletto di terra qual è la nostra Repubblica, non potendo puntare sulla quantità, l’unica possibilità per l’agricoltura è di puntare sulla qualità e genuinità dei prodotti. È fondamentale prima di tutto adeguare le nostre norme a quelle internazionali sull’agricoltura biologica e creare le condizioni per una filiera di prodotti bio “made in San Marino”.

Particolare riguardo, infine,  anche all’alimentazione delle persone ospedalizzate:

  • menù differenziati (già in parte esistenti) per tipologia di malattia (patologie cardiovascolari, respiratorie, gastrointestinali);
  • implementazione/potenziamento di menù specifici (vegetariani, vegani).
La qualità del cibo di oggi è il pilastro per la salute di domani.

Una popolazione più informata per una società più sana ed efficiente.

 

San Marino, 19 ottobre 2016

Emmanuel Gasperoni

Repubblica Futura

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