Comma Comunicazioni: l’intervento di Roger Zavoli | CGG del 13.02.19

Comma Comunicazioni: l’intervento di Roger Zavoli | CGG del 13.02.19

Roger Zavoli

Vorrei iniziare il mio intervento facendo una riflessione sulla situazione socio economica politica che sta attraversando la nostra Repubblica.

E’ evidente l’ alta conflittualità politica e sociale, come sono evidenti le visioni contrapposte tra maggioranza e opposizione. La maggioranza e il nuovo governo hanno voluto, sin dal proprio insediamento, cambiare approccio rispetto al potere politico economico consolidato da più di 20 anni che ha tenuto immobile il paese, creando danni incalcolabili attraverso scelte sbagliate e attraverso “non scelte” ancora più sbagliate.

Abbiamo ereditato una situazione incancrenita, costellata da tantissimi problemi che le amministrazioni politiche precedenti, per opportunismo politico, funzionale al mantenimento dello status quo e del proprio potere, non hanno mai voluto affrontare sperando che i tantissimi nodi si sarebbero auto risolti.

La piazza finanziaria legata al segreto bancario e alle società anonime, creata non di certo da esponenti di adesso.sm (chi ancora non l’avesse capito, può leggersi le carte giudiziarie del Conto Mazzini), è stata inizialmente una manna dal cielo, visto il benessere che ha diffuso per le ingenti quantità di denaro che arricchivano le casse bancarie e quelle dello Stato. Peccato che fra esse ci fossero anche quelle di dubbia provenienza o manifestamente illecite che hanno finito da un lato per narcotizzare i cittadini, dall’altro per irritare tutti i Paesi che in quegli anni avevano creato i presupposti per rendere trasparenti le loro economie. In questa situazione, l’incapacità dei nostri politici di vedere al di là del loro naso, ha fatto precipitare la nostra Repubblica nel baratro delle “procedure rafforzate” e delle “black list”.

Con questi precedenti, che hanno nomi e cognomi – di uomini e di partiti – e dunque paternità  precise e ben lontane dall’attuale quadro politico di maggioranza, viene diffuso da 2 anni a questa parte il mantra delle responsabilità della maggioranza e del governo, non sulla base delle realizzazioni o delle mancate realizzazioni ma sulla base dei teoremi che riguardano corruzioni, ladrocini, bavagli alle istituzioni, interferenze sul Tribunale, fedeltà ai poteri forti e ad associazioni a delinquere. Il tutto ben propagandato dai mezzi di informazione, legati, quelli sì, a discutibili personaggi il cui operato è oggetto di processi giudiziari.  

Il tutto regolarmente condito dagli interventi dei “leoni da tastiera” che si sperticano in accuse incredibili sull’implosione del sistema bancario/finanziario addebitato all’attuale governo.

Sono gli stessi soloni che hanno ricoperto ruoli di assoluto rilievo in banche coinvolte pesantemente nel Conto Mazzini. Tali incredibili denunce, naturalmente, glissano poi su tutti gli eventi concomitanti – più o meno – col Conto Mazzini: la vicenda Delta, gli scudi fiscali, la discutibile gestione di Cassa di Risparmio.

Ma camuffare e distorcere la verità è il marchio di fabbrica dell’attuale opposizione: ecco allora che non vengono nemmeno citati i rapporti degli anni passati del FMI e soprattutto gli allarmi lanciati sulla situazione bancaria/finanziaria sammarinese con le relazioni sulla drammaticità dei conti di Cassa di Risparmio nascoste nei cassetti della segreteria finanze di qualche anno fa.

Con un colpo di bacchetta magica, Adesso.sm è il responsabile di tutto lo sfacelo ampiamente in atto in altre legislature. Mi auguro che la maggior parte dei cittadini sappiano che tutto ciò e’ un bluff. Il governo e la maggioranza si fanno certamente carico degli errori commessi ma che sono altra cosa rispetto alla cause che hanno generato i problemi che, a partire dagli anni ’90 e nei primi anni 2000, hanno squassato il nostro Paese.

Ridicolo e triste vedere come siamo autolesionisti: in momenti di forti difficoltà non si fa sistema, anzi, si cerca di affondarlo.

Un paese normale dovrebbe cercare di trovare le soluzioni ai problemi più pressanti e gravi senza far tanto baccano! Invece no, bisogna urlare non solo che è tutto sbagliato – che sarebbe lecito – ma che i corrotti stanno governando il Paese. Tutto ciò è inaccettabile!

Da parte mia sarebbe bello andare a casa sapendo che dall’altra parte ci sono persone in grado di risolvere tutti i problemi del paese. Peccato che molti di loro per anni hanno avuto responsabilità di governo. Altri stanno lavorando da mesi in cene /incontri con i grandi vecchi della politica sammarinese coinvolti anche in vicende giudiziarie sulle quali tanti cittadini vorrebbero sapere come andranno a finire.

Andare a casa, se significa un futuro migliore per il paese e risolvere i problemi, non mi spaventa, ma ragionevolmente non penso sia cosi, quando ormai sono 2 anni che si spara su tutto, si cerca lo scontro su ogni argomento, si evita di confrontarsi sui problemi reali, invocando complotti internazionali.

Ci sono poi casi singolari in cui qualche esponente di opposizione,  si erge campione di moralità dispensando giudizi annunciando condanne, sciagure giudiziarie, dimenticando anche che per poter fare delle prediche su questi temi, occorre non avere macchie giudiziarie come qualcuno in questo consesso ha.

Cassa di risparmio e’ stato il problema dei problemi, e la vecchia guardia politica si guardava bene dal portare alla luce il disastro legato a un preciso periodo della storia del nostro maggiore Istituto. La verità e’che non si e’ mai cercato di fare chiarezza e di porre rimedio prima la situazione degenerasse.

E’ passata da poco la festa del 5 Febbraio, la festa di Sant’Agata compatrona di San Marino.

Penso ai sammarinesi di un tempo, che di fronte alle forti difficoltà riuscirono a ritrovare quell’orgoglio, quel fortissimo attaccamento e amore per la nostra Repubblica. Noi cosa stiamo facendo ora? Tutto il contrario.

Difficile trattenersi dall’esprimere alcune riflessioni sul comunicato di ANIS del 7 febbraio scorso (associazione che peraltro stimo). Condivido senza dubbio la tensione e l’urgenza di riforme strutturali di cui il paese ha un forte bisogno: bilancio dello Stato, banche, sviluppo e pensioni, mercato del lavoro, infrastrutture, rapporti con l’Italia e con l’Unione Europea. Condivido la posizione di Anis.

Meno condivisibile è ciò che viene detto a proposito del fatto che, e cito, “ la maggioranza continua a fomentare lo scontro – come pericolosamente si sta facendo sul Tribunale, con l’unico risultato di minare l’autorevolezza e l’autonomia dello stesso, e con essa quella dell’intero Paese”.

Come assolutamente non ritengo condivisibile ma immagino sia stato un abbaglio anche qui, l’affermazione che la maggioranza e governo credono al sogno della piazza finanziaria – o della capitale delle criptovalute.

Non so dove sia stata presa questa falsa notizia. Il nostro stato si sta dotando, grazie al governo, di una evoluta legislazione in materia di blockchain (che si può definire come un registro che memorizza a basso costo tutte le transazioni in modo sicuro, cronologico ed immutabile). Questa legislazione ci porta ad essere tra i primi paesi a regolamentare uno strumento che ci auguriamo possa essere elemento di attrattiva per nuovi imprenditori. Ma questa è un altra cosa rispetto alle “criptovalute”.

Ad ogni modo, voglio assolutamente rassicurare ANIS, che entro pochi mesi dovranno essere portate in aula la Riforma sulle pensioni (riforma in ritardo anche per consentire la piu’ampia condivisione con le parti sociali), e quella sulle imposte indirette.

D’ altra parte pero’ vorrei anche che arrivassero proposte e idee per trovare le migliori soluzioni. C’è una parte della politica, per ora, che si limita a strillare oltre i limiti. Vedremo se ci sarà, anche da parte loro, un cambio di passo che sicuramente il governo deve mettere in atto.  

Vorrei che le opposizioni, se vogliono veramente fare il bene del paese, cominciassero dalle piccole cose: basta con i colpi bassi, con il nascondersi nell’androne del consiglio prima di iniziare la seduta. Si nota sempre l’imbarazzante ed irresponsabile condotta dei consiglieri dell’opposizione che adottano questo atteggiamento, per boicottare la seduta, al mero fine di ritardare gli inizi lavori e quindi esercitare una forma becera di ostruzionismo.

Inoltre si potrebbe anche terminare la deriva istituzionale, generata dal reiterato impedimento organizzato scientificamente dai membri dell’opposizione, alla sostituzione di Sua Eccellenza LUCA SANTOLINI e del Segretario di Stato alle Finanze Eva Guidi, in Commissione Ggiustizia, per non permetterne la naturale piena composizione e quindi la corretta rappresentanza istituzionale.

Nella storia della repubblica di San Marino non e’mai accaduto un simile fatto, ovvero l’opposizione volutamente, fa mancare il numero necessario, in questo caso 39 voti, per rendere valida la votazione secondo la legge consiliare vigente.

Ora vorrei mettere in evidenza l’incontro avvenuto di recente a Palazzo Chigi tra la delegazione sammarinese – Nicola Renzi, Eva Guidi, Andrea Zafferani – e i più alti vertici dell’esecutivo italiano Giancarlo Giorgetti e Giovanni Tria. Nell’incontro, avvenuto in un clima collaborativo, si e’ trattato dell’agenda per la cooperazione tra i 2 paesi.

L’incontro con il Ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero, avvenuto l’anno scorso, e l’ultimo incontro avvenuto qualche giorno fa, smentiscono come al solito le accuse infondate e strumentali sollevate in questi mesi dalle forze di minoranza, diffondendo la falsa notizia che non c’era rapporto tra i 2 stati. 

San marino di certo sta attraversando un momento delicato e complesso, che esige da parte di tutti gli stakeholders, dalla politica ai sindacati, ai datori di lavoro e a tutti i cittadini il più alto senso di responsabilità e consapevolezza.

Tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte e non solo la politica ma anche ogni singolo cittadino la deve fare.

Il mio auspicio e che all’interno di quest’aula si possa stabilire un confronto, anche duro ma civile, che tutto sia riportato ad una dialettica sana e naturale, capace di sapere dialogare e collaborare fattivamente per il bene e l’interesse dello stato.

No quindi alla politica della distruzione, del disfattismo, della rivolta sociale come ho visto in un articolo di un partito dell’ opposizione che mi fa tristezza.

Signori, siamo tutti nella stessa barca e se, la si affonda, affondiamo tutti.

Quindi cerchiamo, nelle scelte più difficili, di non fare guerre per partito preso ma cerchiamo assieme, di trovare la giusta sintesi, per adottare le misure che possono essere anche antipatiche ed impopolari, ma che hanno il fine volte di rendere il paese più equilibrato e sostenibile e rilanciarlo con le migliori soluzioni possibili.

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