Sistema giudiziario: quale credibilità

Sistema giudiziario: quale credibilità

Abbiamo letto con attenzione il comunicato dell’Ordine degli Avvocati che si dice preoccupato per quanto riguarda la credibilità e l’integrità delle istituzioni. In particolare l’Ordine degli Avvocati sembra preoccupato della “strumentale mortificazione del ruolo dell’avvocato”.

Repubblica Futura concorda che il ruolo dell’avvocato nei procedimenti giudiziari deve essere tutelato in quanto ruolo professionale, cosi come quello dei magistrati. Tutti coloro che sono coinvolti in procedimenti giudiziari hanno diritto alla tutela dei propri diritti, compresa la presunzione d’innocenza troppo spesso violata su certi mezzi d’informazione.
Ma vorremmo cogliere l’occasione per segnalare altre anomalie nell’ambito del funzionamento del sistema giudiziario che, nonostante la gravità, a quanto pare passano o sono passate del tutto inosservate.
La legge dello Stato prevede vincoli molto precisi circa le modalità di effettuazione delle indagini penali. Sono illegali indagini segrete che si protraggono oltre i limiti previsti dalla legge e che non rispettano gli obblighi di comunicazione per permettere agli indagati di difendersi e agli avvocati di fare il proprio lavoro. Recentemente è avvenuto, purtroppo, proprio questo. È così che si difendono la credibilità e l’integrità delle Istituzioni?
Vedere il governo chiedere all’Avvocatura dello Stato di fare le pulci ad una pronuncia del Collegio Garante su un’azione di sindacato, è non solo una cosa non prevista dalla legge ma certamente non tutela la credibilità e l’integrità delle istituzioni.
Vedere in molte occasioni non rispettata l’opportunità, quando non l’obbligo, di non sovrapporre ruoli politici a quelli attinenti al sistema giudiziario, creando evidenti conflitti d’interesse, non promuove la credibilità del sistema giudiziario né delle altre istituzioni.
Utilizzare la Commissione di Giustizia, da parte di imputati e di persone coinvolte in procedimenti giudiziari, come strumento per delegittimare magistrati senza ricorrere alle procedure di ricusazione nel caso in cui si intenda porre la questione dell’imparzialità di giudizio, danneggia gravemente la credibilità e il funzionamento del sistema giudiziario.
Nominare magistrati specificamente per occuparsi di certi processi, rischia di rendere vano il principio del giudice naturale che rappresenta un cardine fondamentale dell’imparzialità dei procedimenti giudiziari.
Infine la denuncia, avvenuta nell’aula consiliare, del fatto che un magistrato del tribunale ha presieduto alla formazione dell’attuale governo, infrangendo completamente la separazione dei poteri dello Stato, pone un gravissimo interrogativo sull’effettiva autonomia e separazione dei poteri.
Repubblica Futura ritiene fondamentale la tutela della credibilità del nostro sistema giudiziario ed è impegnata nella difesa dell’integrità delle istituzioni a maggior ragione in un momento critico come questo, ancora caratterizzato dalla “terra da ceci” in tribunale secondo la profezia di Gabriele Gatti. Tutti coloro che sono autenticamente impegnati a perseguire quest’obiettivo avranno il nostro pieno appoggio.
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