Associazionismo e volontariato: il vero valore

Associazionismo e volontariato: il vero valore

Dopo anni di discussioni, di dibattiti, di ripetute richieste avanzate da varie associazioni, finalmente si è giunti nella primavera di quest’anno alla emanazione di una Legge sul Volontariato / Associazionismo, legge che comunque a mio avviso deve essere ancora perfezionata, migliorata ma soprattutto semplificata, viste le numerose proteste del mondo del volontariato.

Non dobbiamo certamente dimenticare che nella società odierna il volontariato e l’associazionismo che ne nasce si esprime attraverso le persone che, con il proprio tempo, la propria esperienza, la propria disponibilità e il semplice desiderio di mettersi al servizio degli altri, in prima persona si impegnano in molteplici realtà, che vanno ad arricchire il mondo culturale, sociale, sanitario, umanitario, educativo, ricreativo e via di seguito.

Numerose sono le realtà, le associazioni presenti in territorio che in ambiti diversi si aggregano, si associano, riuniscono persone (grandi e piccini) che per interessi diversi si incontrano, creano eventi, manifestazioni che in vario modo coinvolgono il nostro territorio, i nostri castelli e tutta la Repubblica nel suo complesso; e di questo dobbiamo essere molto orgogliosi perché è sinonimo di una popolazione viva, attenta, presente, che ha interessi, obiettivi, stimoli e soprattutto desiderio di impegnarsi per fare qualcosa di nuovo e di interessante e che può essere di sostegno e di arricchimento per tutti, per l’intera comunità sammarinese. Dobbiamo davvero ringraziare queste persone che portano un valore aggiunto alla nostra società.

Come sarebbe la nostra società senza il volontariato?

Una bella domanda! Il volontario è una persona vitale, fondamentale, che va valorizzata, premiata, incentivata e sostenuta ed è per questo che lo Stato, visto che sulla base della Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei Principi Fondamentali dell’Ordinamento è tenuto a garantire l’asssociazionismo come strumento di aggregazione, deve creare tutte le condizioni necessarie che possano aiutare, snellendo al massimo gli adempimenti imposti dalla Legge.

Ritengo infatti che non si debba appesantire l’attività delle associazioni con ulteriore burocrazia, procedure ed eccessivi controlli che invece di incentivare le persone producono l’effetto di scoraggiare chi già opera all’interno di una associazione e si mette al servizio degli altri.

Non condivido nemmeno la scelta di imporre alle associazioni di versare una quota, seppure minima, degli eventuali avanzi dalla gestione annuale delle associazioni, al Fondo istituito per il sostegno delle attività e gestito dalla Consulta. Come sappiamo la maggior parte delle associazioni vivono di piccoli contributi economici che ancora oggi qualcuno riesce ad erogare e si basano soprattutto sull’attività degli associati a titolo gratuito, con un bilancio davvero insufficiente, pertanto non ritengo giusto imporre tale obbligo poiché quell’utile dovrebbe rimanere a disposizione della stessa associazione per continuare a fare la sua attività negli anni successivi e non distribuito poi a realtà diverse che magari non svolgono nessuna attività o già ampiamente sostenute e quindi in grado di camminare da sole.

Particolare attenzione va poi posta a tutte quelle associazioni socio – sanitarie che operano all’interno del nostro territorio da decenni e che vantano un numero considerevole di associati. Si tratta di realtà impegnate ad aiutare gli altri donando qualcosa di proprio e per questo che non possono essere né sottovalutate né dimenticate, al contrario devono essere pensate e studiate con lo scopo sia di poter potenziare il proprio impiego interno sia di mettere in campo una migliore collaborazione anche tra la stessa Repubblica e il territorio limitrofo.

E’ giusto che anche le associazioni socio-sanitarie siano regolamentate con una propria legge che ne disciplini gli aspetti fondamentali e gli obiettivi principali al fine di portare un po’ di chiarezza in un ambito complesso e di notevole rilevanza per tutti.

Pertanto ciò che mi auguro è che in futuro chi si troverà a dover affrontare questi argomenti mostri tutta la sensibilità ed il buon senso necessario per valorizzare al meglio i volontari e le associazioni che donano qualcosa a favore degli altri e che comunque una attenta e profonda riflessione venga fatta sull’attuale assetto legislativo perché non va mai dimenticato che il volontariato è una risorsa preziosa ed insostituibile per il paese e per l’intera comunità.

San Marino, 13 ottobre 2016

Maria Katia Savoretti

Repubblica Futura

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