GIUSTIZIA: Ci vuole responsabilità e coerenza

GIUSTIZIA: Ci vuole responsabilità e coerenza

News

Responsabilità e coscienza, due sostantivi che dovrebbero esprimere il vero attaccamento al nostro Paese, un attaccamento che al contrario, visto le posizioni assunte in questi mesi, non si riesce a intravvedere.

Ad oggi nonostante siano stati convocati ben tre Consigli Grandi e Generali, esattamente uno nel mese di luglio e due nel mese di settembre, nei quali è stato inserito il comma di presa d’atto del reclutamento di due Giudici d’appello in materia civile e in materia amministrativa, è stato fatto di tutto per evitare di affrontarlo, quando sarebbe stato invece perfettamente corretto e lineare il completamento di tutto l’iter in ottemperanza a precise norme di Legge.

Ma soprattutto, si sarebbe potuto affrontare l’argomento nei tempi debiti, invece di continuare a rinviarlo fino alla discussione in una successiva seduta del Consiglio Grande e Generale ancorché sciolto.

Ma nonostante i numerosi rinvii, nemmeno a Consiglio Grande e Generale sciolto, la presa d’atto è stata presa in considerazione, e tutto ciò perché qualcuno lo avrebbe considerato, un atto politico, quando al contrario è il non procedere con la presa d’atto, e di conseguenza il non portare a termine l’iter di reclutamento è senza alcun dubbio, un atto politico.

In cosa consiste la presa d’atto?

La presa d’atto è semplicemente il riconoscimento di una procedura, è l’atto con cui si viene a conoscenza di un fatto e non necessita di ulteriori approfondimenti da parte di chi la deve compiere pertanto anche a Consiglio Grande e Generale sciolto si poteva procedere, non necessitando di una ulteriore deliberazione del Consiglio medesimo.

E’ quindi responsabile e cosciente non rispettare un Decreto Reggenziale?

E’ responsabile e cosciente che determinati atti siano stati divulgati prima ancora della presa d’atto della graduatoria?

La procedura seguita per giungere alla presa d’atto, va ribadito, è la medesima adottata nel 2017 quando si è proceduto alla nomina di un altro giudice d’Appello, e nulla è stato eccepito in quell’occasione.

Non si riesce a capire tutto questo ostruzionismo portato avanti fino ad oggi per evitare di concludere un iter, la cui necessità è stata comunque evidenziata più volte nelle varie relazioni sullo stato della Giustizia dei Dirigenti del Tribunale che si sono succeduti nel tempo.

Pertanto mi chiedo, dov’è la responsabilità e l’attaccamento al Paese da parte di chi ancora continua a fare opposizione?

Tutto questo modus operandi non fa altro che danneggiare la nostra Repubblica, non aiuta affatto lo sviluppo e la crescita del nostro piccolo Paese, agendo in questo modo non ci rendiamo conto che non si attraggono investitori che al contrario, oltre confine ci guardano con sempre più sospetto e disinteresse.

Se teniamo davvero al nostro Paese dobbiamo smettere di agire solo con attacchi e personalismi: è ora di comportarsi con l’intelligenza e la responsabilità di un popolo che vuole riacquisire la propria identità.

Maria Katia Savoretti

Articolo precedente
Quando l’amore è cieco
Articolo successivo
Fake-news a orologeria

keyboard_arrow_up