Green Pass: scadenti i rapporti con l’Italia

Green Pass: scadenti i rapporti con l’Italia

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Il 7 Ottobre, dopo che Beccari e Ciavatta si erano recati a Roma per incontrare un gruppo di tecnici del Comitato Tecnico Scientifico italiano (e già qui ci sarebbe molto da dire sul livello di dignità che il nostro paese ha raggiunto…), i nostri 2 eroi annunciavano in pompa magna che entro “poche ore” sarebbe stata annunciata una “soluzione definitiva” al problema del Green Pass per i sammarinesi vaccinati con Sputnik.

Si pensava che, finalmente, ci sarebbe stata una soluzione strutturale, chiara e non provvisoria del problema: il presidente del Cts Rezza si era addirittura spinto a parlare di riconoscimento tout court delle vaccinazioni fatte con Sputnik, in alternativa a possibili terze dosi con un vaccino approvato dall’EMA.

Ma, come altre volte accaduto, il blocco fra il nostro Governo e quello italiano si è confermato esistente a livello politico, non tecnico. La soluzione adottata, più che in zona Cesarini, pare sia stata quindi quella di una semplice proroga dell’esenzione dei sammarinesi dal Green Pass fino al 31 dicembre prossimo. Cosi, almeno, ha detto ieri in TV il Segretario Ciavatta.

In attesa di eventi, quindi, i sammarinesi dovranno continuare a girare con il Decreto italiano in mano, cercando di convincere i propri interlocutori (siano gestori di un ristorante piuttosto che i controllori di un treno piuttosto che una università o chi gestisce un luogo di lavoro) che per i sammarinesi il Green Pass non è richiesto e sperando nella loro buona volontà di accertare che davvero l’esenzione esiste. Oppure, dovranno sottoporsi a continui tamponi ogni 48 ore (specie per coloro che studiano o lavorano in Italia e che quindi devono continuamente interfacciarsi con le regole previste in quel Paese).

Fra l’altro, per ora abbiamo soltanto a disposizione le parole di Ciavatta che ci ha riferito di un accordo raggiunto, ma il provvedimento italiano che proroga l’esenzione ancora non si è visto, e speriamo arrivi entro il 15 ottobre altrimenti per i sammarinesi che studiano o lavorano in Italia saranno guai seri.

Il Governo sammarinese ci ha preso in giro quando annunciava a ore la soluzione definitiva oppure è proprio incapace di raggiungere risultati soddisfacenti? Non lo sappiamo, ma di certo dopo due mesi di incontri e confronti ci si attendeva molto di più.

L’annuncio, ritardato e dato solo da parte sammarinese, del fatto che sia stato trovato un accordo pare ad oggi abbastanza fuorviante: infatti più che di un accordo, sembra si tratti di una gentile concessione della controparte, e neppure troppo gentile, dato che della tanto sbandierata soluzione definitiva non c’è traccia.

Questo è un ulteriore tassello di un quadro di un Governo con rapporti veramente scarsi con la controparte italiana, che non riesce a trovare con l’Italia neanche una soluzione tecnica definitiva che sia accettabile e praticabile per la miseria di poco più di 20.000 cittadini. È sempre più evidente che, al di là delle dichiarazioni di facciata e delle foto a uso mediatico, c’è bisogno di un rapido cambiamento nella compagine governativa, perché i rapporti fra molti dei nostri Segretari e gli omologhi italiani sono a dir poco scadenti: la lista C dello scorso Dicembre, i vaccini non consegnati dall’Italia e ora questa vicenda del Green Pass ne sono la prova evidente.

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