Risposta alla nostra interpellanza sul festino del 1° aprile

Risposta alla nostra interpellanza sul festino del 1° aprile

Il Governo nella risposta all’interpellanza sul festino del primo aprile ha dato il meglio di sé. In panchina il Segretario di Stato per la Sanità, sparita il Segretario di Stato per gli Affari Interni, entra in scena Luca Beccari, unico Segretario di Stato per gli Affari Esteri della storia privato della delega agli Affari Politici.

Introduzione di quindici righe: una forbita supercazzola per spiegare la differenza fra interpellanza e interrogazione e introdurre il cuore della risposta surreale e oltraggiosa.

“L’evento in argomento non appare qualificabile come “festa” organizzata ma piuttosto come ritrovo estemporaneo e improvvisato di alcune persone di passaggio coinvolte sul momento… Tale rinfresco si è svolto, in un locale adibito a magazzino sito in via G. Giacomini, numero civico 62, dell’ampiezza di circa 20 mq”.

Citiamo letteralmente questa parte per dare atto a Beccari di avere pelo sullo stomaco per licenziare un testo del genere. Si vuole fare credere che alcune persone di passaggio, le più alte cariche dello Stato, dell’ISS e atleti del CONS, il primo aprile mentre passavano in via Gino Giacomini sono state coinvolte in modo estemporaneo in un rinfresco in un locale adibito a magazzino di circa 20 mq? E’ una burla, oppure uno stralcio di vita marziana?

L’evento, poi diventato rinfresco, non è “qualificabile come festa”, ma un ritrovo improvvisato ed estemporaneo. Un rinfresco a base di champagne e porchetta organizzato in un magazzino con le più alte cariche dello Stato?

La risposta alla interpellanza o interrogazione, per non scontentare l’eroico Segretario di Stato per gli Affari Esteri, sembra il copione di una gag comica in cui la scena principale del “rinfresco” ha avuto un tale successo da essere oggetto per ben due volte di intervento delle forze dell’ordine che, nel secondo round, hanno sanzionato sei persone.

E questo è il primo dato concreto e realistico offerto dalla risposta del Governo. Certo piacerebbe a tutti i Sammarinesi -crediamo- sapere chi sono le sei persone sanzionate o sanzionande…

Una domanda è legittima: dopo la prima visita dei militi, non si poteva andare tutti a casa? Era dal mattino che qualcuno festeggiava e, vista l’emergenza sanitaria, essere più morigerati sarebbe stato utile per la salute e per la dignità di tutti.

Chissà cosa penserà poi Stefano Canti della risposta del collega. Canti -lo ricordiamo per gli smemorati- era l’urlatore della scorsa legislatura contro le risposte insufficienti del Governo ad interpellanze ed interrogazioni. Chissà se condivide il contenuto della risposta del collega Beccari? Un mix fra supercazzola, gag comica, equilibrismo lessicale per non urtare i pesi massimi della maggioranza.

Ricordiamo al Governo che, se avesse un minimo di dignità, oltre alle immediate scuse, avrebbe concesso un comma in Consiglio Grande e Generale, senza trincerarsi nelle comunicazioni in cui, peraltro, hanno furoreggiato i giganti della battuta sulla fetta di porchetta.

Insomma, la risposta data alle domande di Repubblica Futura è vergognosa, offensiva per le prerogative dei consiglieri e delle istituzioni in genere, ma specialmente per tutti i cittadini, che, proprio tramite istituti come quelli della interrogazione e della interpellanza hanno il sacrosanto diritto di poter sapere cosa è realmente successo e soprattutto di sapere la verità.

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