Si torna a Scuola

Si torna a Scuola

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Il mese di settembre può banalmente considerarsi il vero inizio dell’anno: si torna dalle ferie, si riprendono le abitudini, i bambini e i ragazzi ritornano a scuola.

Come accade ormai da molti anni a settembre si sente maggiormente il peso dei problemi, che durante le vacanze abbiamo volutamente accantonato, e ogni anno il peso pare più gravoso. Quest’anno alla paura di un ritorno del Covid o sue varianti, si aggiunge quello della guerra, con tutte le sue terribili conseguenze, anche per noi che ne siamo fortunatamente lontani.

Può apparire quindi pretestuoso e stucchevole tornare alla vicenda della scuola elementare La Sorgente, definitivamente chiusa a giugno scorso.

Eppure non riesco a fermare alcuni pensieri e considerazioni rispetto a questa decisione, anche alla luce di quello che comporterà sicuramente il cambiamento, tralasciando poi quelle analisi già giustamente espresse da tanti prima di me in articoli e lettere.

Da alcuni anni si segnala un fenomeno, non solo sammarinese, ma allargato a tutta la società occidentale, quello, cioè, triste e doloroso di una lenta, ma inesorabile denatalità. Questo significa sempre meno bambini nei paesi, e poi nelle classi; comporta di conseguenza un impoverimento anche per la crescita sociale e culturale delle giovani generazioni; una classe “sana” dovrebbe infatti essere costituita da almeno quindici, sedici alunni.

Il periodo di più florida natalità aveva fatto sorgere scuole di Infanzia ed Elementare nei diversi Castelli, creando centri di istruzione su tutto il territorio; oggi, purtroppo, molti di quegli istituti sono poveri di alunni e quindi è necessario trovare una soluzione che tenga conto della nuova realtà.

A questo problema si aggiungeva anche quello di trovare finalmente una sede stabile all’Istituto Musicale che da più di un decennio è orfano di una sua collocazione, mentre le sue attività si sono via via arricchite e mentre il suo intervento culturale sulla popolazione, soprattutto quella giovanile, è diventato sempre più importante.

Di fronte a queste problematiche sarebbe stato logico aprire un dibattito tra la parte politica responsabile del settore, gli operatori della Scuola, quelli dell’Istituto e i rappresentanti dei genitori; invece, l’8 giugno 2021, si è tenuto un incontro presso il Teatro Titano, nel corso del quale è stata data soluzione al problema, prospettando, sic et simpliciter, la chiusura della scuola Elementare di Città, spostando i suoi alunni a quella di Murata e trasferendo all’edificio della Sorgente l’Istituto Musicale.

Probabilmente il Segretario Belluzzi si aspettava una piena approvazione a questa scelta che invece ha sollevato, già in occasione di quell’incontro, molte perplessità. E oggi quei dubbi sono, se possibile, aumentati: sorvolo sul fatto che si è chiusa la Scuola della Capitale, e che sicuramente questo a breve comporterà anche la chiusura della scuola dell’Infanzia di Città; segnalo che si è scelto, su tutto il territorio, di chiudere una scuola che ha ancora un numero congruo di alunni, tanto è vero che quest’anno ci saranno due prime elementari di quindici bambini a Murata.

Quella sede, benché rivisitata, ribattezzata (da La Quercia-Murata a La Quercia-San Marino…fatto!) e resa adeguata ad accogliere anche tutti gli allievi provenienti dalla Sorgente, ha dovuto sacrificare molti spazi, soprattutto quelli comuni che fungono da sempre come luoghi di socializzazione privilegiata.

A questo si aggiunge il fatto che i bambini dovranno usufruire della mensa in tempi diversi; saranno predisposti due turni perché l’ambiente non può accogliere tutte le classi insieme.

Qualcuno dirà che non è una tragedia, senza però tenere conto della confusione e dell’ulteriore lavoro organizzativo che richiederà questa soluzione. Lo spazio esterno alla scuola, poi, provocava già situazioni problematiche a inizio e fine lezioni quando i fruitori provenivano solo da Murata e dintorni; da giovedì 15 l’ingorgo stradale diventerà ancora più pesante e ingovernabile. E non credo che l’ipotesi, suggerita dalla Direzione Scolastica, di utilizzare il parcheggio della Chiesa limitrofa possa diventare l’opzione risolutiva.

Il tavolo di lavoro, nominato lo scorso anno, per ragionare finalmente e collegialmente sulla situazione della Scuola Elementare del territorio, non ha sortito nessun effetto se non quello di ammettere che ci sono scuole con classi di otto, dieci bambini, ma che per il momento per quelle, tutto rimane fermo!

A conclusione di questa mia riflessione penso che si debba rivedere la rete delle sedi della Scuola Elementare di San Marino, sia per i motivi legati alla ineludibile denatalità e conseguente numero di alunni per plesso, sia per garantire un risparmio di spazi ed economia di consumi, ma non possiamo farlo a “strappi”, senza un progetto generale che consideri le condizioni su tutto il territorio.

Intanto l’Istituto Musicale ha preso giustamente possesso dell’edificio, per ora solo come sede della Direzione e dell’aula di Musicagiocando; i ragazzi andranno ancora a lezione di strumento presso il Liceo. Nessun lavoro è stato fatto finora per adeguare le aule al nuovo servizio e per renderle adatte alle esigenze della Scuola di Musica.

Ci vorranno altri dieci o più anni? Ma allora, COSA SI E’ RISOLTO?

 

Tina Meloni

Aderente di Repubblica Futura

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