Piano per la lotta al caro vita

Piano per la lotta al caro vita

Da mesi Repubblica Futura sta chiedendo al Governo di mettere in campo un piano per la lotta al caro vita, che in questo momento morde il portafoglio delle famiglie soprattutto in 3 ambiti non sostituibili e non differibili: carburanti, energia, generi alimentari.

Sono consumi a cui le famiglie non possono rinunciare, se non in piccole proporzioni, e gli incrementi massicci dei prezzi avvenuti nell’ultimo periodo stanno pesantemente erodendone il potere d’acquisto.

Il Governo non ha posto in campo alcun intervento per contrastare questi fenomeni: come ci ha ben ricordato anche Fitch quando ha recentemente declassato il nostro rating, siamo uno dei pochissimi paesi europei a non avere fatto nulla. Ma c’è di più: il Governo, con i suoi interventi e le sue politiche recessive, sta addirittura amplificando l’effetto negativo di questi fenomeni sui conti delle famiglie.

Nell’ultima riforma delle pensioni che è stata approvata, tra le varie cose il Governo ha infatti pensato bene di ridurre di 5 centesimi al litro lo sconto che lo Stato mette sulla Smac per l’acquisto dei carburanti in Repubblica, riversando ai fondi pensione quanto recuperato. Un Governo che non solo sta raschiando il fondo del barile, inventandosi misure pittoresche per rimediare soldi pur di non fare riforme incisive (per paura di perdere voti e consenso); ma che proprio non riesce a capire i bisogni e le esigenze delle famiglie in questo periodo storico.

Sarà possibile, in un momento del genere, fare politiche che di fatto aumentano il costo dei carburanti per i sammarinesi? Come è logicamente pensabile fare una cosa del genere? Come è possibile non avere minimamente il polso della situazione e fregarsene altamente delle già grandi difficoltà che le famiglie stanno vivendo per effetto dell’inflazione?

Veramente ci chiediamo su quale pianeta viva questo Governo. E non sarebbe neanche servito fare nuovo deficit per sostenere gli aiuti alle famiglie.

Nell’assestamento di bilancio votato qualche mese fa, infatti, il Governo ha aumentato le spese dello Stato, previste per il 2022, di circa 14 milioni di euro (fra robot chirurgici, asfalti, acquisto immobili, rifacimento sedi, ecc…): possibile che nulla di questo potesse essere posticipato, o magari anche cancellato, per recuperare qualche milione di euro ed evitare questo tipo di politiche, trovando anzi magari risorse per aiutare le famiglie? Noi non lo crediamo, e questo non fa che confermarci che il Governo non ha proprio consapevolezza della situazione e delle priorità.

Se sommiamo l’aumento dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori deliberato con l’ultima riforma (+3,5% fra primo e secondo pilastro in 3 anni), la riduzione degli sconti Smac sui carburanti, l’aumento vertiginoso delle bollette e l’inflazione sugli altri beni di maggior consumo (come appunto carburanti e generi alimentari) a cui l’aumento dei salari non riesce a stare dietro, abbiamo stimato una perdita di potere d’acquisto per le famiglie che potrebbe arrivare anche al 15% all’anno nei prossimi 2-3 anni (se l’inflazione continuerà a essere così alta). Senza contare quello che la prossima riforma fiscale potrà prevedere.

Il Governo si rende conto di cosa possa significare tutto questo per i sammarinesi? Continuiamo ad auspicare una presa di coscienza, il rinvio al futuro (o la cancellazione, meglio) di spese non certo essenziali e la messa in campo di interventi concreti per le famiglie; ma purtroppo siamo sempre più pessimisti.

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