L’ultimo anno di legislatura

L’ultimo anno di legislatura

La legislatura si sta velocemente avvicinando al giro di boa dell’ultimo anno e governo e maggioranza sembrano sempre più in balia di sé stessi, in preda a faide e vendette, azioni personalistiche di singoli membri di governo, iniziative di svendite di fine stagione.
Pedini Amati annuncia urbi et orbi il successo della stagione turistica self-made man in perfetta solitudine, comunicando allo stesso tempo il ricorso alla magistratura per un’azione di dossieraggio nei suoi confronti. Cosa ne pensa il Segretario di Stato per gli Affari Interni? Ci sono altri esponenti istituzionali sottoposti a dossieraggi o ricatti?
Facciamo questo inciso poiché in uno Stato in cui le interazioni con i Servizi Segreti esteri e la Guardia di Finanza da parte di figure istituzionali (vedi Tomasetti) sono ormai accettate e normali, per noi non è proprio così.
Ci sono poteri forti – esterni alla politica – saldamente insediati nei posti di comando del Paese. Capaci di inviare da Marrakech – dove era in corso l’incontro con il FMI – un progetto di legge ad personam per salvare una presidenza traballante (e legalmente traballante) come quella di Banca Centrale.
La riforma di Marrakech è l’idea di riforma di BCSM del governo e della maggioranza e rappresenta il senso dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale sostenuto anche da Repubblica Futura? Oppure è l’ennesimo pegno da pagare a uno degli architetti dell’attuale quadro politico, garante dell’alleanza DC-Rete-NPR, regista del racconto della cricca?
La domanda sorge spontanea rispetto ad una situazione di forte criticità all’interno dell’organo di gestione di BCSM in cui siamo certi che il disegno della Presidente – con la riforma di Marrakech – è di avere un Consiglio Direttivo docile e silente con il quale passeggiare per i prossimi cinque anni e nel frattempo magari allungare il mandato come qualche presidente di regime sudamericano.
RF è preoccupata rispetto all’atteggiamento di governo e maggioranza, avulsi dalla realtà e senza un reale progetto di prospettiva. L’operazione Arabia Saudita con finanziamento a “tasso speciale” è un tassello di questo spaccato. Annunci roboanti a parte, in cosa consiste questo finanziamento di centinaia di milioni che i sammarinesi chiederanno in prestito all’Arabia Saudita?
Perché l’Arabia Saudita? L’aeroporto è la priorità della Repubblica? L’ospedale attuale, dichiarato pericoloso prima da Ciavatta e poi da Mularoni, è stato messo in sicurezza?
Il finanziamento a tasso “quasi zero” – come si trattasse di acquistare una macchina – avrà come contropartita il sostegno all’Arabia Saudita rispetto alla candidatura per Expò, per i mondiali di calcio, per la vendita di qualche nostro istituto di credito, per una nuova alleanza geopolitica?
Domande legittime rispetto a un impegno di cui – foto a parte – non si conosce nulla!
I soldi serviranno per ricomprare il parcheggione e tranquillizzare qualche potente imprenditore di San Marino, oppure per tacitare i soci di qualche banca (Asset?) main sponsor dell’attuale maggioranza?
Righi incontra la moglie di Biden, Beccari tratta con Bruxelles, Gatti e Pedini firmano con gli arabi, Roma è gestita dal presidente Whatsapp Tomasetti: qual è la direzione della politica estera della Repubblica?
In tutto questo salta per aria il progetto della Centrale del latte con buona pace della filiera agro-alimentare vagheggiata ostinatamente in passato da molti consiglieri della sinistra e dei milioni di euro dello Stato dati agli allevatori negli ultimi anni. Questo progetto di legge apparso dal nulla è il segnale dell’improvvisazione del governo nella gestione della cosa pubblica e fa il paio con la riforma di BCSM di Marrakech. Improvvisazione che non ci stupisce leggendo il comunicato stampa della seconda forza politica della maggioranza a commento delle dimissioni di Simoncini. Anziché abbassare i toni su un tema che non fa onore alla persona coinvolta né ai partiti che con omertà hanno accettato una situazione eticamente discutibile, viene gettata benzina sul fuoco.
Accuse, minacce sconclusionate con riferimenti a qualche personaggio di Rete, a vicende giudiziarie in corso, a vicende giudiziarie personali concluse, facendo intendere di avere elementi esplosivi da denunciare pubblicamente e di avere una golden share sulla giustizia e sul Tribunale.
Attendiamo con impazienza, nella prossima sessione consiliare, il comma della presa d’atto delle dimissioni di Simoncini. Siamo curiosi di ascoltare dal partito dell’ex Reggente condannato in primo grado, il “cahiers de doléances” dei segreti in possesso di questa forza politica.
Attendiamo la proposta di rafforzamento del codice etico, in cui magari chi ha debiti di centinaia di migliaia di euro non dichiarati, non firmi anche i contratti in nome e per conto dell’Ecc.ma Camera (vero Mancini?). Aspettiamo di vedere se la riforma di Marrakech sarà approvata con procedura d’urgenza, magari gestita da Roma via Whatsapp, e se le centinaia di milioni degli arabi sono a tasso zero come nei film di Checco Zalone.
Per adesso però restiamo senza il latte di San Marino. Sparite casatella e caciotta, per un paese che “punta allo spazio” ma non riesce a gestire l’allevamento di qualche mucca, forse alcune riflessioni andrebbero fatte…

Repubblica Futura
Membro dell’Associazione dei Liberali e Democratici Europei (ALDE)

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