La carovana elettorale

La carovana elettorale

Le elezioni anticipate, più volte evocate da esponenti di governo e maggioranza, quando saranno celebrate? Da indiscrezioni di palazzo, il 26 maggio 2024 pare la data più accreditata. 

Perché? È evidente l’implosione numerica e politica della maggioranza. I risultati, al netto della propaganda governativa, latitano.

La PA trabocca di nuovi dipendenti da pagare ogni 27 del mese; la sanità traballa con la dirigenza politica di settore traccheggiante su tutti i dossier; l’AASS è diventata una barzelletta, ogni capitolo è degno di un film comico.

Le novità sono le rotatorie. Nascono la notte con i birilli, si consolidano di giorno con il cemento e l’asfalto e pazienza se il PRG non si fa, l’importante è mostrare operatività. Il Segretario di Stato Umarèll (Canti) ispeziona alle otto di mattina i cantieri accompagnato dalla “vestale del cemento”. L’Agenda 2030 andava bene all’inizio della legislatura per fare cinema ma adesso serve concretezza, i voti a maggio si contano e giù quindi asfalto, cemento e autorizzazioni urbanistiche.

C’è poi il finanziamento con l’Arabia Saudita.

50 milioni a tasso agevolato come ama ricordare il Segretario di Stato pro tempore per il Turismo, già in lista d’attesa per Palazzo Begni.

Dalle sue parole l’operazione finanziaria appare come un’offerta da non perdere. Aeroporto, ospedale, magari altre rotatorie, i soldi vanno presi poi si vedrà cosa farne. 

L’importante è mettere il timbro Arabia Saudita a San Marino, magari veicolando il finanziamento nella banca dello Stato nel cui CdA siede proprio l’ambasciatore in Arabia Saudita Vento. Chissà poi se a tutto questo seguirà anche la vendita della stessa banca ai simpatici amici arabi?

Mettiamo da parte i diritti umani, i diritti delle donne, i diritti dei lavoratori: quando ci sono di mezzo i soldi (con i quali aggiudicarsi Expo, olimpiadi, giocatori e allenatori famosi di calcio) tutto è accettabile.

Alla fine, il tanto bistrattato magnate Ali Turki ha solo sbagliato tempo e governo. Fosse arrivato ora avrebbe già una via o una rotatoria dedicata a Falciano. 

Di questo passo non ci stupiremmo se il governo nel delirio preelettorale avviasse delle missioni commerciali in Corea del Nord, magari per sostenere la corsa allo spazio visti i risultati dei vettori nord coreani.

Sul tema Arabia Saudita, al netto delle chiacchiere, ci piacerebbe sapere qual è l’opinione di Banca Centrale. Sarebbe utile sapere se il governo, restituita a febbraio l’ultima tranche del prestito estero, ha intenzione di tornare sui mercati internazionali.

Sarebbe altresì utile capire dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri – quello in carica fino al 26 maggio – se, in termini di posizionamento geopolitico futuro, dare luce verde al finanziamento estero più importante nella storia della Repubblica sposterà il baricentro della politica estera da Roma a Riad. L’impressione è che passato Mattarella e ricevute le onorificenze, chiuso l’accordo di associazione con la UE, San Marino graviterà, grazie ai buoni uffici del Segretario di Stato per il Turismo, nell’orbita di influenza politica araba con buona pace dei parrucconi insensibili ai soldi che arrivano dal golfo.

Repubblica Futura chiede al governo rispetto del periodo di transizione istituzionale e politica che ci separa dalle elezioni. Abbiamo sostenuto percorsi strategici, come l’accordo di associazione con la UE, ma chiediamo al governo di astenersi da atti che, a pochi mesi dalle elezioni, impatteranno pesantemente sulla prossima legislatura.

I prestiti, anche se a tassi d’interesse contenuti, devono essere restituiti, e questo dettaglio manca nella comunicazione del governo.

E’ una svista o più probabilmente la foga della corsa preelettorale i cui costi saranno pagati da tutti cittadini?

Articolo precedente
Un bilancio senza contenuti
Articolo successivo
La legge sulle associazioni

keyboard_arrow_up