Un governo che naviga a vista

Un governo che naviga a vista

Ieri sera si è riunito il gruppo di coordinamento di Repubblica Futura.

La riunione ha esaminato l’attuale congiuntura politica, rilevando ancora una volta come governo e maggioranza stiano navigando a vista. Ad esclusione di annunci pre elettorali – vedi cartelli dappertutto per lavori stradali – o maxi progetti con costi di milioni di euro dal futuro incerto, poche sono le certezze in questo scorcio finale di legislatura.

Prevalgono i tatticismi e francamente, dato il particolare momento che vive il Paese, circa 80 milioni di euro di debiti da rimborsare a febbraio, aziende importanti in difficoltà economiche, accordo di associazione con la UE da avviare all’iter istituzionale interno, ci aspetteremmo un minimo di realismo per tracciare una road map pre elettorale.

Per RF non si tratta, come per altri soggetti, di ottenere vantaggi in vista di una ricompensa. Esercitiamo con coscienza il nostro ruolo di opposizione nonostante le quotidiane intimidazioni, e preferiamo la proposta alle fandonie o alle illazioni.

L’accordo di associazione con la UE unito a un piano realistico per ridurre e poi azzerare il debito pubblico nel medio/lungo termine, sono per noi un punto fondamentale.

C’è poi il destino del settore bancario. I dipendenti sono in rivolta (con scioperi già annunciati) e considerando che la più grande banca dello Stato è di proprietà pubblica, qualche considerazione dovrebbe essere fatta.

C’è la riforma di BCSM, avvallata da un ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale condiviso da maggioranza e opposizione, di cui non si parla più. C’è una Presidente abusiva, quella per capirci dei servizi segreti, dei whatsapp alla Guardia di Finanza, delle denunce in Tribunale. A questo proposito, siamo certi che ieri non abbia vissuto una giornata radiosa con la sentenza che ha assolto il quotidiano l’Informazione. Una vicenda che non sarebbe mai approdata in un’aula di tribunale in un paese appena appena normale, democratico, in cui la libertà di stampa non è una condizione effimera, enfatizzata solo per dare aria alla bocca degli stolti.

A San Marino invece è accaduto anche questo: la Banca Centrale con la sua potenza di fuoco e i soldi pubblici ha denunciato una testata sammarinese che con professionalità svolge il difficile compito di fare informazione; giornalisti che si sono dovuti difendere per avere fatto, nel rispetto delle leggi, il proprio lavoro.

E’ oggi è una bella giornata per la libertà di stampa e, di sicuro, qualche potentato dietro governo e maggioranza sta masticando amaro perché l’occasione per mettere il bavaglio a una voce libera e’ fallito.

Ora cosa accadrà a chi ha promosso l’azione penale con soldi pubblici? C’è qualcuno che ha il coraggio di riflettere sul ruolo del vertice di BCSM in una vicenda molto discutibile, anche dal punto di vista etico? Immaginiamo di no.

In un paese normale quella persona toglierebbe il disturbo chiedendo scusa dopo i tanti passi falsi e le tante ingerenze di campo tralasciando le sorti del settore finanziario che invece doveva essere il suo impegno primario.

Siamo curiosi di vedere cosa accadrà anche perché chi paga sono i cittadini e il tentativo di mettere il bavaglio alla stampa e’ stato palese.

RF esprime vicinanza e solidarietà ai giornalisti dell’Informazione ed auspica che vicende del genere aprano una riflessione più ampia in vista della prossima consultazione elettorale sui soggetti che, estranei alla politica e al Paese, sono pronti a gestire per la seconda volta alleanze e disegnare i quadri dei futuri governi.

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