Il solito comunicato mistificatorio di Rete

Il solito comunicato mistificatorio di Rete

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Nella seduta di ieri il Consiglio Grande e Generale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno mirante a delineare una strategia ed una road map di interventi per affrontare le criticità delineate dal Fondo Monetario e da Fitch.

Un ordine del giorno che non soddisfa pienamente la nostra forza politica, perché contiene impegni vaghi e poco definiti nei tempi e nei modi, ma che è certamente centrato rispetto alle tematiche da affrontare, riassumendo punti cruciali che avremmo voluto risolvere se non fosse intervenuta la fine anticipata della legislatura.

Per questo anche Repubblica Futura ha scelto di votare l’ordine del giorno, apportando alcune importanti integrazioni che riconosciamo alla maggioranza di aver voluto accogliere, specialmente inerenti alla necessità di non darsi preclusioni nella ricerca dei finanziamenti necessari al nostro Stato.

Certamente ora sarà fondamentale osservare con attenzione come, nel concreto, il Governo proporrà di attuare quegli impegni.

RF sarà senza indugi disponibile al confronto istituzionale così come delineato all’ultimo punto dell’ordine del giorno stesso; confronto che, purtroppo, finora, è mancato, e non certo per colpa dell’opposizione.

Notiamo oggi che il Movimento Rete, forse irritata per l’unanimità raggiunta, cerca subito di rompere il fronte politico con il solito comunicato mistificatorio.

Un passaggio del comunicato di Rete, infatti, recita “proseguire celermente nell’elaborazione di un progetto per il recupero degli NPL tramite un veicolo pubblico, rifuggendo scelte quali la svendita dei crediti Delta avvenuta nella scorsa legislatura”.

Ci spiace di questa uscita:

  • primo perché ovviamente l’ordine del giorno approvato non cita minimamente l’argomento vendita dei crediti Delta;
  • secondo perché il movimento Rete non ha ancora compreso che la gestione dei crediti parcellizzati e originati pressoché totalmente in Italia non poteva essere fatta con un veicolo pubblico sammarinese;
  • terzo perché Rete continua con una litania ed una cantilena che cozza con la realtà.

 

Dobbiamo infatti ricordare ancora una volta 7 elementi che mostrano la mistificazione in atto:

1. tutti i soggetti finanziari coinvolti, come Carisp, nella gestione dei crediti Delta avevano ritenuto essere la vendita la strada giusta;

2. tutte le medesime istituzioni avevano valorizzato i crediti venduti a prezzi enormemente più bassi di quelli che risultavano nel bilancio di Carisp prima del 2016 (quindi non c’è stata nessuna “svendita”, semmai c’era una eccessiva valorizzazione nel bilancio di Carisp);

3. 7 relazioni di 7 diverse società, tra cui alcune di primario standing internazionale, avevano considerato congrui i prezzi di vendita;

4. la vendita è avvenuta attraverso un’asta pubblica a cui hanno partecipato più attori (creando quindi le condizioni di base perchè il prezzo finale fosse il prezzo corretto di mercato);

5. oggi quegli stessi Npl varrebbero enormemente meno di quanto valevano allora: se non fossero stati venduti oggi Carisp, e quindi lo Stato, avrebbe avuto un danno notevole;

6. la stessa Bcsm, così osannata da Rete in tutte le sue dichiarazioni ultime, aveva considerato utile la vendita degli Npl e congruo il meccanismo di determinazione del prezzo degli stessi;

7. il Fondo Monetario, nella sua relazione, indica nella vendita degli Npl una strada utile e opportuna per la risoluzione del problema delle nostre banche.

Pittoresco quindi che Rete, nel lodare un ordine del giorno che dovrebbe dare risposte alle istanze del Fmi, vada a ridicolizzare proprio una delle scelte richieste dal Fmi stesso.

Siamo sicuri che Rete avesse bisogno di marcare quanto prima le distanze rispetto al clima di unità che l’ordine del giorno ha creato, clima per cui le parti più responsabili della maggioranza si sono spese. Del resto siamo abituati agli attacchi gratuiti ed alle mistificazioni inventate per cercare di confondere le idee, quindi non ci sorprendiamo.

Speriamo che si tratti di uno sporadico e patetico tentativo di distinguersi, e che prevalga il senso di responsabilità in quelle Segreterie che in questo momento hanno il delicato compito di traghettare la nostra economia, il nostro sistema finanziario ed il nostro bilancio verso un sentiero di sostenibilità.

Noi restiamo a disposizione del Paese.

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