Il Governo torni coi piedi per terra

Il Governo torni coi piedi per terra

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Non siamo nemmeno a metà novembre e dopo i messaggi di tranquillità sparsi dal governo sulla gestione COVID iniziano ad affacciarsi con brutalità dati allarmanti dal punto di vista epidemiologico.

A ciò aggiungiamo le numerose segnalazioni che ci giungono da vari cittadini su una generale confusione che regna nella gestione della pandemia. In estate anziché dare medaglie, gonfiarsi il petto sulla gestione del COVID, smantellare alcuni dei presidi faticosamente creati, sarebbe stato utile prepararsi ai gravi momenti che oggi stiamo purtroppo vivendo.

Non ci interessa fare allarmismi ma riportare il governo con i piedi per terra.

Siamo stati attaccati per essere allarmisti per le condizioni di sicurezza in cui si svolgevano le sedute del Consiglio Grande e Generale e i risultati sono piuttosto impietosi: un vero e proprio focolaio scoppiato in Consiglio Grande e Generale, mentre il Governo ha insistito fino all’ultimo non solo per non fare esami diagnostici preventivi ai consiglieri ed agli operatori, ma anche e soprattutto per non cambiare sede in cui svolgere le sedute del Parlamento. Questa ostinazione mostra oggi come il Governo non sia stato capace neppure di mettere in sicurezza il Parlamento.

Il governo in primavera ha annunciato interventi di sostegno verso imprese e cittadini e l’autunno invece sta riservando le bollette AASS che arrivano a raffica – in media una a settimana – sovrapponendo quelle della primavera con quelle dell’autunno.

E come se non bastasse si vogliono colpire anche le aziende, visti gli ultimi emendamenti approvati in sede di assestamento di bilancio per imporre il pagamento della monofase agli operatori economici dal 2021 sul gas. Chissà quali sorprese aziende e cittadini devono ancora attendersi dagli economisti del governo.

“Usa la zucca” è il messaggio lanciato dai guru della comunicazione del governo per Halloween. Chissà se la zucca la usa il governo per gestire il bilancio dello Stato e il settore finanziario.

  • Sparita dagli schermi radar la emissione obbligazionaria estera così come la linea di credito BCE. I soldi non servono più?
  • Il Segretario di Stato Gatti sempre zelante su giustizia e Banca CIS aspetta Natale per vedere se sotto l’albero trova trecento milioni?
  • L’economia si sostiene solo con la battaglia delle tagliatelle?

L’orgoglio nazionale si scalda con Pedini? In estate abbiamo ospitato il duo pugliese, adesso c’è il ribelle delle cene. Una volta San Marino ospitava Garibaldi in fuga dagli austriaci. Adesso ci accontentiamo di Sgarbi in fuga dal coprifuoco alla ricerca di un piatto di ravioli al ristorante.

Piano piano battaglie giuste dal punto di vista del principio, come quella del mantenimento dell’apertura degli esercizi commerciali e della ristorazione (scelta che RF ha condiviso) stanno scivolando nel ridicolo per spinta compulsiva di membri di governo sempre alla ricerca del clic ad effetto, del titolo di giornale. Peccato che questi atteggiamenti abbiano indotto addirittura il Segretario Pedini a fomentare (telefonando direttamente all’onorevole Sgarbi, poi usando il profilo della Segreteria di Stato) la polemica con i comuni limitrofi, e specialmente con quello di Pesaro.

La nostra politica estera merita qualcosa in più, che risse da bar scatenate sui social o via telefono.

Dopo tutte queste baruffe e queste inadempienze, cosa dirà il Governo agli spettatori senza lavoro, con bollette e scadenze fiscali da rispettare, la preoccupazione per la salute e un sistema sanitario sintonizzato al mood governativo: iperattivo nella comunicazione, latitante o occupato al telefono.

 

Noi siamo preoccupati.

A poche settimane dalla discussione del bilancio di previsione 2020 non si ha idea su come il governo intenda affrontare l’emergenza economica e sanitaria.

Non è dato sapere come e dove saranno reperite le risorse finanziarie necessarie e se il governo intenda continuare la guerra delle tagliatelle, simpatica per scaldare le serate in casa ma pericolosa a medio e lungo termine nei rapporti con le realtà locali a noi vicine.

Infine, un dato che la dice lunga: non si era mai visto che il rimborso IGR sulla Smac a novembre non fosse stato ancora erogato.

Molte persone attendono anche questo tipo di intervento per sostenere i consumi in territorio.
Prendiamo atto con preoccupazione che la crisi di liquidità, e l’assenza di idee e soluzioni, hanno raggiunto un punto tale da non riuscire nemmeno ad onorare un debito con i propri contribuenti nei tempi e nei modi consueti e dovuti.

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