Il fantasma della parva domus ha dato segni di vita

Il fantasma della parva domus ha dato segni di vita

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Il fantasma della parva domus si è svegliato. È già qualcosa! Mentre è pervicacemente intenta a realizzare la controriforma della PA targata democrazia cristiana, la Tonnini, pardon, la Segretaria Tonnini, ha trovato la voglia e il tempo di farci rispondere. Ne siamo lieti. Peccato che in precedenza la Segreteria non abbia voluto (o saputo) prendere la penna per risponderci e che neppure in Consiglio abbia voluto entrare nel merito spiegandoci ad esempio se fosse legittimo il decreto di accorpamento dei due uffici (privacy e acquisti: li chiamiamo così per comodità e per farci capire dai cittadini che non hanno a portata di mano un breviario delle sigle della PA) o dove fosse contenuta la delega per il decreto mobilità. Il bello è che neppure nel comunicato assai stizzito – deve proprio aver perso le staffe! – la Segretaria fornisce risposte, non tanto a noi quanto ai cittadini e ai dipendenti PA, almeno a queste due domande. Restiamo in attesa.
Per quanto riguarda la discussione del decreto in Consiglio, Repubblica Futura ha presentato emendamenti abrogativi (tutti li possono leggere sul sito del Consiglio, anche la Segretaria) e se non se ne fosse capito il senso, lo rispieghiamo. Tutto ciò che è stato fatto nella PA in questa legislatura è drammatico. Il sistema distorto (a nostro avviso) con cui si è concretizzato in un decreto ad hoc il principio del raggiungimento dei risultati da parte dei dirigenti; la “precarizzazione” dei noni (e magari in alcuni casi anche degli ottavi) livelli; gli accorpamenti senza senso e senza logica (se non quella di rendere impossibile il lavoro degli uffici e di allontanare qualche dirigente); da ultimo, il proposito di mettere nelle mani della direzione della funzione pubblica anche le procedure di disciplina, vanno tutte in una unica direzione che ora proviamo a rispiegare per l’ennesima volta alla Segretaria. La direzione generale della funzione pubblica (a prescindere da chi ne ricopra il ruolo) assume poteri totali e spropositati, annulla l’autonomia dei dirigenti, sottomette, in una sorta di spirale alle proprie decisioni: dirigenti, funzionari e dipendenti attraverso un meccanismo che non certifica le vere capacità di essi ma funge da “ricatto” costante nei confronti di tutti gli attori della PA. Ecco il punto. In questo quadro la Segretaria Tonnini, come tutti, non si stupirà se alcuni principi enunciati nella 188, rischino, se attuati in salsa Dc-Rete, di diventare addirittura pericolosi, questo sì che è drammatico.
E comunque, cara Segretaria, se non vuole credere a noi, esca dalla nebbia e faccia un giro negli uffici della PA allargata e tra gli utenti e i cittadini, magari con un bel gazebo ed il megafono come faceva ai bei tempi, e allora capirà tante cose… ma purtroppo sarà troppo tardi…
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