Continuano le capriole del mega dirigente

Continuano le capriole del mega dirigente

Per gli appalti pubblici sembra proprio non esserci pace in questo Paese.

Dopo la nostra interpellanza che ha evidenziato una serie di perplessità sul nuovo programma di gestione documentale Docsuite e la successiva, due giorni dopo, comunicazione del mega direttore della DGFP che ne ha sospeso l’utilizzo per gravi criticità, ecco che, a seguito di una nostra altra istanza in tema di appalti pubblici, depositata recentemente, appare l’ennesima delibera del Congresso di Stato (la nr. 3 del 29.06.2022 ma pubblicata in data 15 luglio 2022, secondo la prassi di dare pubblicità alle delibere congressuali a distanza di molto tempo, prassi che Rete ha a lungo deprecato ai tempi dell’opposizione) con la quale si posticipa l’avvio di determinate funzioni della nuova UO Appalti & Privacy, in quanto ci si è accorti che sono necessari “interventi riorganizzativi e di riprogrammazione dell’attività della predetta UO comportanti rilevanti carichi di lavoro con conseguente esigenza di dilatare le tempistiche relative all’assolvimento delle funzioni di coordinamento ed indirizzo nei confronti delle altre Stazioni Appaltanti in merito all’attuazione degli indirizzi e orientamenti operativi di cui alla succitata propria precedente delibera n. 30 del 21 febbraio 2022 nonché le funzioni di gestione dei servizi assicurativi per l’Ecc.ma Camera”.

Meglio tardi che mai, come si dice.

A parte il fatto che la creazione della nuova UO è avvenuta in violazione della delega contenuta nella Legge 188/2011 e che, quindi, riteniamo sia ampiamente illegittima, colpisce la fretta con cui se ne sia voluta avviare l’operatività.

Un accorpamento del genere tra Uffici così diversi, cui si sono aggiunte anche funzioni nuove, ha il sapore di un vero e proprio minestrone ed avrebbe quantomeno richiesto tempistiche “di cottura” ben più lunghe.

Invece, se ne è disposto l’avvio dal 10 giugno 2022, salvo poi intervenire con provvedimenti successivi per farne slittare l’operatività di tutta una serie di competenze.

Chissà perché tanta fretta? Non è che il vero problema sia stato quello di dover confermare nella posizione dirigenziale un soggetto politicamente sgradito che, essendo in scadenza e in assenza del fantasioso accorpamento, avrebbe potuto essere lasciato alla guida di uno dei due uffici poi accorpati?

A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

Intanto, il caos continua ad aumentare e la PA sta letteralmente esplodendo, con grave svantaggio per i dipendenti e specialmente per i sammarinesi.

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