L’incoerenza di Rete

L’incoerenza di Rete

Comunicati Stampa, News

Il Movimento Rete, nel suo ultimo comunicato, conferma la sua tendenza a perdere il lume della ragione quando qualcuno gli rivolge critiche.

Noi, dopo 1 anno e 4 mesi di legislatura, ci chiediamo: il Movimento Rete riuscirà, da posizioni di Governo, a mantenersi coerente su almeno una delle battaglie che, negli anni, ha fatto dall’opposizione?

Sarebbe lunghissimo l’elenco delle virate a 180° che Rete ha fatto in così poco tempo.

Moltissime sono legate alle questioni di “metodo”, uno dei tratti distintivi della “vecchia” Rete. Tra queste virate (ma purtroppo sono solo alcune) citiamo:

  1. l’occupazione totale di tutti i posti di responsabilità e di tutte le presidenze delle Commissioni, quando dall’opposizione riteneva essenziale lasciarne alcune alle forze di minoranza;
  2. l’approvazione dello spoil system per i ruoli di responsabilità e dirigenziali dello Stato, una pratica che la “vecchia” Rete aveva sempre osteggiato chiedendo concorsi, pari opportunità, nomine non legate alle tessere, ma al merito;
  3. le delibere secretate, comprese quelle legate alle consulenze milionarie che i cittadini hanno il dovere di conoscere, e la non visibilità di aspetti rilevanti delle delibere, quando dall’opposizione chiedevano “trasparenza, trasparenza, trasparenza” ad ogni occasione;
  4. le Commissioni gestite da esponenti di Rete come fossero “cosa loro”, senza alcuna condivisione neppure coi membri (ogni riferimento alla gestione della Commissione Giustizia da parte del Presidente Zeppa è puramente voluta);
  5. la bocciatura delle Istanze d’Arengo con l’approvazione di ordini del giorno “fuffa” a seguito, pratica sempre disprezzata dalla “vecchia” Rete;

e, ultime 2 in ordine di tempo:

  1. l’assenza totale di confronto con le opposizioni, anche su temi così delicati come la gestione di una pandemia, a meno che non si voglia ritenere “confronto” una semplice informativa fatta il 29 Febbraio, quando per la “vecchia” Rete il confronto era essenziale;
  2. l’accettazione dei privilegi della “casta”, quella contro cui la “vecchia” Rete lottava, come dimostrano le vicende della vaccinazione scientificamente organizzata ai consiglieri, che hanno preceduto persone che ne avevano ben più diritto.

Ma ci sono anche tanti temi, tanti contenuti di merito, completamente dimenticati. A partire dalla divisione dei poteri, una delle battaglie storiche di Rete, sacrificata in pochi mesi con uno dei più tremendi “repulisti” politici del Tribunale che si sia mai visto nei paesi democratici. Come non citare poi il porta a porta, una delle più importanti battaglie di Rete anch’esso sacrificato in 2 minuti sull’altare dell’inzerbinamento al Segretario Canti? E le battaglie sulla Cartiera Ciacci, colossale presa in giro di Rete a tantissimi cittadini di Acquaviva? E il tema del debito estero, sempre osteggiato da Rete e invece ora diventato stella polare per una precisa scelta politica fin da inizio legislatura? E il tetto agli stipendi, battaglia campale su cui Rete ha fatto persino un referendum e che è stato completamente superato proprio da un Segretario di Rete, per il Comitato Esecutivo dell’Iss? E la battaglia contro la chiusura delle scuole nel Paese, oggi completamente dimenticata da un partito che approva senza dire nulla la chiusura delle scuole elementari di Città?

Nell’ultimo Consiglio le ultime 2 chicche.

Il voto favorevole di Rete alla nomina di Claudio Muccioli a Dirigente dell’Authority sanitaria. Quel Muccioli fortemente criticato da Rete solo pochi anni fa a seguito delle famose accuse di “falso ideologico” che lo colpirono qualche anno fa. Citiamo una frase su tutte, tra quelle all’epoca scritte da Rete in merito: “Altro che buon nome e autorevolezza: qua se le istituzioni non iniziano a prendere pubblicamente le distanze da simili comportamenti a perdere ulteriormente credibilità saranno loro stesse”. Oggi? Muti.

Infine la nomina di un proprio esponente di partito a Capitano Reggente assieme ad un assoluto protagonista della politica democristiana degli anni ’90 e dei primi anni 2000, quella tanto criticata da Rete. Una volta, Rete faceva le manifestazioni con le maschere bianche contro i massimi rappresentanti di quella politica; oggi va tutto bene, basta rimanere al potere…

Solo su una cosa Rete mantiene la sua totale coerenza: la propensione agli attacchi strumentali a Repubblica Futura.

Non sarebbe meglio che Rete, invece di continuare a prendere in giro i cittadini e affannarsi a difendere l’indifendibile, provasse a fare qualcosa per il Paese?

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