La fine della legislatura

La fine della legislatura

Nella giornata di sabato si è riunito il gruppo di Coordinamento di Repubblica Futura per esaminare l’attuale situazione politica che negli ultimi giorni ha raggiunto forti livelli di criticità anche istituzionale.

Una maggioranza che non riesce a convocare il Consiglio Grande e Generale, non ha i voti per nominare la Reggenza, è spesso in difficoltà sui provvedimenti legislativi, dovrebbe avere l’onestà di ammettere la conclusione di una fase politica e dare la parola ai cittadini.

Il Coordinamento di RF rileva come i reduci dell’ex maggioranza stiano invece scegliendo la strada del negazionismo. 

Il PSD ha scelto di sostenere una coppia reggenziale diversa da quella proposta dall’ex maggioranza, rendendone conto pubblicamente, con trasparenza.

Il Coordinamento ritiene che alla confusione politica che ne è seguita, vada data una risposta netta, decisa e univoca: quella delle elezioni. La maggioranza dovrebbe spiegare le ragioni per cui la legislatura dovrebbe proseguire. Dovrebbe tracciare un percorso chiaro per la conclusione dell’iter dell’accordo di associazione all’Unione europea e precisare se vi sono urgenze tali per cui abbia un senso la prosecuzione della legislatura, peraltro dopo aver fatto trapelare a più riprese che quello appena concluso sarebbe stato l’ultimo Consiglio della legislatura.

In mancanza di dati fattuali e politici rilevanti, che dovrebbero essere esplicitati dalla maggioranza o da ciò che ne resta, la via più logica è proprio quella delle elezioni nei tempi più brevi, entro la fine della prossima primavera. Un passaggio di trasparenza verso i cittadini affinché entro l’estate si insedi un nuovo governo per affrontare con la prospettiva della legislatura anche il tema della chiusura dell’accordo di associazione con la UE.

Una prospettiva da mesi già annunciata da esponenti di governo e di partito della DC anche invocando una fine ordinata della legislatura, che ha dato luogo, invece, alla fine più caotica di sempre – come ha ammesso qualche giorno fa il Segretario di Stato Federico Pedini Amati – una fine che ora, dopo il day after Reggenza, pare rinviata.

Il silenzio della DC circa le elezioni, conferma lo stato confusionale in cui si trova attualmente il partitone.

Il tutto senza considerare che dall’uscita di Rete dal governo, la maggioranza – nonostante alcuni acquisiti (Nicolini e Fabbri) – è in permanente condizione di emergenza con ordini del giorno dei lavori consiliari mai completati dall’estate 2023. Il tutto con CdA scaduti, il Consiglio Direttivo di Banca Centrale abusivo, decreti delegati che decadono e il governo più attento a varie inezie ed alla spartizione di potere e prebende che a gestire i problemi del Paese, senza il coraggio di presentarsi agli elettori.

Magari il sommo “maître à penser” di Via delle Scalette sta studiando un decreto-legge per rinviare sine die le elezioni politiche.

Il Coordinamento di RF rileva come non sia più possibile traccheggiare. La maggioranza, o quel che ne resta, ha il dovere di fare chiarezza. Certo preoccupa svolgere elezioni con il responsabile della Segreteria di Stato per gli Affari Interni minaccioso verso la stampa, la magistratura e i media considerati ostili, al centro di una polemica – ci riferiamo all’aperitivo di Riccione – che potrebbe avere risvolti non solo politici, se, come è vero, alle nostre domande nessuno ha ancora risposto, confermando come ci sia qualcosa di poco edificante sulla vicenda.

Il Coordinamento di Repubblica Futura ha dato mandato al gruppo consiliare di attivare tutte le opportune iniziative per fare chiarezza, per non perdere tempo e non farlo perdere ai Cittadini ed al Paese.

RF è pronta alle elezioni anche domani, ringrazia tutti i cittadini che hanno dato importanti contributi per elaborare il programma elettorale e quelli che ancora lo vorranno fare, convinta che un ottimo risultato potrà consentire di incidere in maniera determinante sul nuovo quadro politico.

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