Il miracolo che non c’è

Il miracolo che non c’è

La sessione in corso del Consiglio Grande e Generale passerà alla storia come quella delle conferme e delle riconferme.
Conferma delle alleanze politiche alla base dell’attuale maggioranza. Pedini è stato chiaro: nonostante il governo – come ha detto lui – non è riuscito a fare quasi niente, specialmente nell’ultimo anno, si deve comunque rimanere insieme.
Riconferma per il Comandante Faraone alla guida del Corpo della Gendarmeria. A lui Repubblica Futura esprime apprezzamento per l’opera svolta e rivolge i migliori auspici per il nuovo mandato ricevuto dal Consiglio Grande e Generale.
Riconferma anche per Catia Tomasetti alla presidenza di Banca Centrale. Squadra che vince non si cambia e chi vince va ricompensato anche se gioca male, per usare una metafora calcistica. Non conta se si commettono falli da espulsione (servizi segreti, commissione italiana antimafia, manomissione di un verbale) o se si tiene poco la palla (memorandum con Banca d’Italia, rapporti con la UE, prospettive di rilancio del sistema bancario): importante è il risultato finale e fare gol.
E Catia Tomasetti effettivamente ha messo la palla in rete. È l’unica persona a San Marino che deve accendere un cero per Banca CIS, per la cosiddetta “cricca”. Molti infatti l’hanno descritta come la castigamatti che ha sconfitto il CIS. Peccato che il commissariamento di questa banca sia partito per iniziativa di altri e che la “sua” Banca Centrale si sia mossa con il canonico ritardo; peccato anche che tra le funzioni di presidente non ci siano quelle di vigilanza e neppure di autorizzare o negare una vendita, tantomeno quella fantomatica a Stratos. Ma tant’è, si può tentare una beatificazione anche in assenza di miracoli.
Repubblica Futura è stata la sola forza politica a dare un giudizio negativo sull’operato della presidente. Ci siamo assunti questo onere fra l’imbarazzo colto nei volti di tanti consiglieri di maggioranza che si è tradotto con la perdita di 13 voti nella riconferma, nonostante vari “peana” dispensati a piene mani. Evidentemente il risultato finale ha mostrato che più di qualcuno, fra i sostenitori, non ha creduto al miracolo.
Non importa. Adesso e per altri cinque anni garantisce Tomasetti. Poi, quanto accade al sistema finanziario è un dettaglio. Voci di vendita di quote di una banca sammarinese all’estero, progetto di cartolarizzazione incerto, indagini del Tribunale su inchieste di riciclaggio internazionale che non si sa dove siano finite, sono piccoli elementi di fronte alla grandezza di un soggetto che travalica i governi, i Segretari di Stato e interagisce con una maggioranza nella quale la figura politico-istituzionale di maggior rilievo è un noto debitore del ceto bancario che non ha nemmeno ottemperato al codice etico del Consiglio Grande e Generale, accalorato sostenitore – sarà solo un caso? – della riconferma di Catia Tomasetti.
In questo periodo storico va così e vince non chi gioca meglio e pulito ma chi porta a casa il risultato. Per il presidente di BCSM il mandato per i prossimi cinque anni è chiaro. Tenere unita la maggioranza alle elezioni del 2024, conferire con i servizi segreti di un altro paese – o dire di farlo – mettere all’indice (meglio se con denunce) ogni possibile oppositore politico anche rimaneggiando qualche verbale, rimborsare i soci Asset, galleggiare sulla cartolarizzazione. Per il resto ci rivediamo nel 2028 magari per il terzo mandato, come Angela Merkel.
Repubblica Futura esprime il disagio di tanti cittadini di fronte a quanto sta accadendo. Non si possono non biasimare comportamenti scorretti di vertici bancari e non perseguirli di fronte alla legge. Gli interessi dello Stato e della collettività devono essere tutelati. Ma chi ha finanziato Banca CIS poco prima del suo commissariamento, oggi viene addirittura premiato.
Ieri la maggioranza si è assunta la responsabilità di un atto forte e dovrà renderne conto in futuro a tutti i sammarinesi.
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