I saldi di fine legislatura

I saldi di fine legislatura

Il governo cosiddetto “balneare”, che si regge molto precariamente, è arrivato alla fase dei “saldi di fine legislatura”. Vediamo un po’.
Ci si dice che il bilancio dello Stato è in sicurezza, che va molto bene. Ci sono tanti soldi da spendere e pazienza se non sono i nostri ma presi in prestito. L’importante è che si possa arrivare alle elezioni senza fare bancarotta, poi si vedrà.
Abbiamo saputo che ci sarà la settimana corta a scuola. Gli studenti frequenteranno le lezioni solo per cinque giorni alla settimana, ma non dovranno studiare di più ed il sabato andranno a spasso. Solo nel 2024, però, dopo le elezioni.
Clamorosamente sembra che San  Marino sarà protagonista dell’esplorazione spaziale. Segreta, al momento, la località da cui fare partire i razzi per non inquietare i residenti in zona. A proposito: Elvis Presley non è morto ma è tornato a casa sul suo pianeta.
Si è detto, da fonte autorevole, che con la riforma del sistema delle imposte generali sul reddito non ci sarà aumento delle tasse. Anzi, qualcuno si aspetta che ai sammarinesi verranno restituite somme di denaro, magari quelle degli aumenti delle bollette, con un sorteggio a lotteria. Tutto dopo le prossime elezioni.
La nostra costosissima Banca Centrale è governata da un Consiglio Direttivo su cui pendono non poche incongruenze regolamentari, per di più con un presidente che chiacchiera con servizi segreti di altri Stati e che ha il vizietto di non essere molto coerente con quanto dice nelle sedi processuali che frequenta. Intanto del Memorandum con Banca d’Italia non si parla nemmeno più, si continua ad assumere dipendenti e ci si dedica al risiko bancario “de noantri”, un gioco noto a pochissimi ma molto appassionante.
Dell’ospedale nuovo non c’è traccia (siamo ancora ai preliminari con qualche sostanziosa delibera di spesa qua e là) ma finalmente si smonta il disastro del COT. Pazienza se nel frattempo si sono buttate dalla finestra centinaia di migliaia di euro. La sanità pubblica, per chi riesce a goderne, è gratis, almeno fino a dopo le elezioni.
Si attende l’albergo Alpitour di Murata ma dopo il terzo o quarto bando, o forse no. Al Nido del Falco Cipriani è scappato e non ci sono più nemmeno i falchi. Intanto gi alberghi e ristoranti, quelli veri, continuano a chiudere. Però ci divertiamo molto, con le tante manifestazioni e sagre pagate con i soldi presi a debito.
Sembra che in futuro, ovviamente non ben definito, il cloud di Amazon per San Marino ci sarà, ma solo parzialmente e senza i dati sensibili. Parzialmente nuvoloso, insomma.
Il DES forse ci sarà, ma solo un po’. Porterà tanti benefici al Paese, un po’ come negli anni Novanta. All’epoca, è vero, ci fu qualche piccolo problema di blacklist e varie incomprensioni con l’Italia. Però, pazienza, qualche vantaggio per qualcuno ci sarà sicuramente.
Ogni sammarinese avrà diritto ad un asfalto e non avremo il piano regolatore di Boeri ma quello di Canti. Che è molto più bello, soprattutto sotto elezioni.
Si dice che le trattative con l’Unione Europea vadano a gonfie vele, ed entro l’anno si firmerà. Per cosa ancora non si sa esattamente, ma siamo quasi a settembre e si farà in tempo a fare anche il referendum prima di dicembre. O forse no.
Insomma, meglio ridere che piangere, secondo il vecchio adagio. Purtroppo, l’attuale governo, uno dei peggiori di cui si abbia memoria, con forti profili di illegittimità in base alla pasticciata legge elettorale, lascerà in eredità ai sammarinesi tanti problemi, alcuni molto gravi a cominciare dal disastro delle finanze pubbliche e da un debito estero enorme. Nonostante ciò, si ripropone lo stanco rituale delle promesse farlocche da parte di un governo paralizzato dai veti incrociati dei suoi componenti e da una congenita incapacità. Il senso di responsabilità imporrebbe di riconoscere le gravi difficoltà dell’attuale situazione e ricercare le soluzioni politiche, economiche e sociali per farvi fronte. Ma non si vede nulla di tutto questo. Solo alchimie di sigle partitiche e tante promesse a vuoto: i saldi di fine legislatura.
Repubblica Futura
membro dell’Associazione dei Liberali e  Democratici  Europei ( ALDE)
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