Un brutto spettacolo

Un brutto spettacolo

Un assestamento di bilancio poverissimo di contenuti quello che la maggioranza sta portando all’attenzione dell’aula. L’unico provvedimento di rilievo è quello delle residenze fiscali non domiciliate: si tratta della parte peggiore del famigerato DES che, se funzioneranno come atteso dal Governo, faranno tornare il Paese ai tempi opachi in cui, tramite San Marino, si favorivano fenomeni di evasione ed elusione fiscale all’estero; inoltre, il meccanismo ideato prevede una clamorosa disparità fiscale fra i redditi generati a San Marino dai residenti non domiciliati (che pagheranno il 5% se persone giuridiche, 10.000€ se persone fisiche) rispetto a tutti gli altri residenti. Un provvedimento sbagliato e pericoloso, sulla cui compatibilità con il percorso di associazione con l’Unione Europea lo stesso Governo ha molti dubbi.

Mancano completamente politiche per lo sviluppo economico del Paese e soprattutto le politiche sociali, quelle capaci di sostenere le famiglie alle prese col clamoroso caro vita di questa ultima fase storica che sta erodendo fortemente il potere d’acquisto.

Sul primo fronte, quello dello sviluppo, Rf ha proposto due semplici emendamenti:

• una revisione della famigerata combo “riforma lavoro – riforma pensioni” nella parte in cui ha raddoppiato di netto il costo per gli amministratori delle società, precludendo la nascita e la sopravvivenza di numerose attività economiche;
• una riforma della solidarietà familiare, ridando nuovamente la possibilità (abrogata dalla famigerata riforma del lavoro di Lonfernini) anche agli amministratori delle società “familiari” (quote di proprietà della famiglia), che operano in determinati settori, di utilizzare questo strumento.

Due piccoli ma importanti elementi per facilitare il lavoro delle imprese in territorio. Emendamenti bocciati, come sono stati bocciati quelli mirati a favorire l’aumento dei salari dei lavoratori sammarinesi, sia:

• attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali derivanti dalla contrattazione di secondo livello che superino gli aumenti garantiti dal contratto nazionale;

sia

• attraverso un credito d’imposta per le forme di “welfare aziendale” garantito dalle imprese sammarinesi;

due norme che avrebbero contribuito ad avvicinare di più all’inflazione gli aumenti retributivi garantiti dalle imprese.

Niente da fare neanche per gli emendamenti miranti ad introdurre aiuti per il pagamento delle bollette per le famiglie a più basso reddito e più in difficoltà e per aumentare la progressività nelle tariffe di gas ed energia (per aiutare chi consuma meno e penalizzare chi consuma di più).

Siamo ancora in attesa di discutere il nostro emendamento che prevede l’aumento degli assegni familiari, attraverso un adeguamento all’inflazione registrata dal 2017 ad oggi, differenziando tale adeguamento in base al reddito del richiedente: coi chiari di luna che ci sono, non siamo ottimisti.

Zero attenzione, purtroppo, anche sul fronte dei mutui a tasso variabile, schizzati in alto per effetto dell’aumento dei tassi, con aumenti di centinaia di euro ogni mese per le famiglie. Politiche di sospensione del pagamento della quota capitale (con contestuale allungamento delle scadenze) non sembrano essere nei radar di questa compagine governativa.

Il Governo non è sintonizzato con la realtà che oggi il Paese vive, ed è sordo alle proposte dell’opposizione, perché se una cosa non la propone la maggioranza non si può accogliere. Intanto il Paese è fermo e le cose non si fanno. Una situazione veramente imbarazzante.

Repubblica Futura ha lavorato e continuerà a lavorare per superare questo immobilismo, con proposte di miglioramento delle leggi e contrastando proposte dannose come quella della residenza fiscale non domiciliata, auspicando che Governo e maggioranza prendano presto atto della loro inadeguatezza e incapacità.

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