Prezzo che paghi consulenza che ottieni

Prezzo che paghi consulenza che ottieni

“Il prezzo è quello che paghi, il valore è ciò che ottieni”. Prendiamo a prestito questa citazione di Warren Buffett per commentare la tendenza governativa a spendere soldi – tanti – in convenzioni e consulenze.

Il tema, si sa, è scivoloso e ad alto tasso di demagogia. In senso generale non siamo contrari alle consulenze ma la propensione del governo a spendere quattrini in questa direzione è decisamente esagerata se non addirittura sballata. Infatti, quando non ci sono premi di fedeltà da elargire, intervengono ragioni che facciamo fatica a comprendere. 

Così, la delibera del Congresso di Stato n. 29 del 21/11/23 avente come oggetto “parere per conferimento incarico professionale alla AUDITING ITALIA S.R.L. per l’espletamento di attività di audit volta a monitorare e organizzare le informazioni attraverso strumenti di controllo per verificare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità delle attività dei settori AASLP”, merita una segnalazione.

7.500 euro non sono una gran spesa, qualcuno dirà, ma cosa serve all’Azienda un audit per verificarne l’efficienza quando di fatto è stata commissariata dal Segretario di Stato Canti, l’Umarell con delega alle rotatorie, che ne presiede il CdA, che decide le strade da asfaltare, gli alberi da abbattere, l’altezza dell’erba nei parchi?

Come si fa a certificare l’economicità di attività che sono ormai esternalizzate a soggetti privati? Quale strumento si può mettere in piedi per verificare l’efficacia di un ente che non ha entrate, vive solo delle sovvenzioni pubbliche, non ha nessun tipo di autonomia amministrativa e operativa ed il cui direttore pare più interessato a viaggi e trasferte per iniziative della Segreteria di Stato piuttosto che alle reali attività dell’Azienda stessa?

Chissà se nell’audit verrà valutata l’attività del Segretario di Stato Umarell, sempre presente alle otto del mattino sui cantieri considerati strategici in termini di consenso? Chissà se l’urlo sarà considerato un benchmark positivo per la motivazione dei dipendenti oppure se verrà codificato l’ordine telefonico o via WhatsApp inviato direttamente alle squadre operative per la gestione dei cantieri?

La delibera rappresenta la concezione del governo sulla governance delle Aziende e il futuro dell’amministrazione. Idee poche e confuse, enti e settori senza una reale autonomia e obiettivi sfuocati.

Ci viene un dubbio: la consulenza è propedeutica all’unificazione delle due Aziende (AASS – AASPL), già unite nel commissariamento del governo, oppure fa parte dell’esigenza di giustificare il ricorso, in ogni situazione, a ditte private?

Attendiamo la prossima delibera per conoscere cosa accadrà.

Per adesso ci accontentiamo di continuare a spendere tanti soldi in consulenze, con un debito pubblico che galoppa secondo il modello di sviluppo del governo in cui il prezzo pagato non torna mai con il valore ottenuto.

Repubblica Futura 

membro dell’Associazione dei Liberali e Democratici Europei (ALDE)

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