La scuola ai tempi del coronavirus

La scuola ai tempi del coronavirus

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La chiusura straordinaria della scuola impone una riflessione importante ai professionisti che se ne occupano, ai genitori, alla società intera.

Come ha ben affermato una Preside di Busto Arsizio “La scuola è chiusa, ma siamo una comunità educante e così ci dobbiamo impegnare per non lasciare soli i nostri studenti”; dunque proprio la scuola in un periodo così complesso è chiamata a mettere in campo tutta la resilienza che possiede attraverso le sue risorse, per evitare che l’emergenza coronavirus paralizzi non solo l’attività didattica, ma anche la vita emotiva  dei ragazzi e delle famiglie.

In questa situazione è fondamentale che la scuola possa garantire ai docenti di poter svolgere più che mai la loro funzione di mediatori del sapere, senza che questa sia lasciata in carico alle sole famiglie, già impegnate in una riorganizzazione familiare spesso non facile. Fortunatamente questo oggi è tanto più possibile visti gli apporti della tecnologia.

Dunque, fin dal 25 febbraio in alcune scuole virtuose italiane, già dedite alle sperimentazioni didattiche tecnologiche, sono partite le lezioni virtuali con i docenti che, seguendo il normale orario scolastico, si sono collegati con la classe tramite piattaforme internet, per esempio Google classroom.

Certo una organizzazione di questo tipo prevede una pianificazione degli strumenti, sia in famiglia che a scuola, già sperimentata da tempo: la prova è il fatto che in Italia sia proprio la regione Liguria, colpita duramente dalle alluvioni dell’autunno scorso, ad aver già inviato a tutti i suoi Istituti una circolare nella quale elenca “proposte e strumenti per una scuola digitale a distanza”.

Anche la scuola sammarinese con i suoi operatori è in prima linea nell’affrontare questa urgenza, con un impegno profuso in termini di didattica a distanza e di creazione di linee guida, le quali – auspichiamo e siamo certe – possano prendere in carico l’emergenza del momento attraverso la progettazione di modalità che poi, ove dimostrino la loro efficacia, potranno rientrare anche nelle programmazioni didattiche.

Proprio in questo frangente crediamo possa essere opportuno cogliere l’occasione per potenziare l’educazione ad un utilizzo responsabile e consapevole degli strumenti tecnologici, coerentemente con le indicazioni già in uso nelle scuole medie primarie e secondarie sammarinesi che vedono, ad esempio, una regolamentazione necessaria dell’utilizzo degli smartphone da parte dei ragazzi.

Siamo certe che la nostra scuola, unitamente a tutta la comunità sammarinese, saprà trasformare questa circostanza eccezionale in opportunità.

 

Il gruppo Donne BRAVE

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