Intervento del Consigliere Fernando Bindi in risposta al segretario Pedini

Intervento del Consigliere Fernando Bindi in risposta al segretario Pedini

INTERVENTI CONSILIARI, News

Eccellenze, colleghe e colleghi,

quando ancora non esistevano negozi specializzati nel campo della merceria, quando molte cose si confezionavano in casa, suppliva alle necessità delle modeste famiglie un merciaio che col suo carretto trainato a mano girava con grande fatica. Bottoni, filo, passamaneria, aghi era la merce. Nella zona di Serravalle e nei dintorni era attivo un personaggio, noto come Paitas che gridava nelle vicinanze delle case “doni a vagh” per sollecitare le eventuali acquirenti diceva “a vagh” ma restava lì in attesa.

Noi abbiamo assistito qualche settimana fa ad una scena simile.

Nel caso nostro non era un Paitas qualunque che minacciava di andarsene ma restava lì, era un Segretario di Stato, titolo altisonante, fino al 1995 riservato ai tre maggiori ed esteso con fatica e molte resistenze dei 3 big di allora, a tutti gli altri sette membri del Congresso che fino ad allora operavano come Deputati su delega di rango inferiore.

“Todos caballeros” come ordinò l’imperatore Carlo V ai primi del Cinquecento a Bologna nel giorno della sua incoronazione, ai numerosi postulanti di un titolo di nobiltà. Lo sfogo del Segretario al Turismo, se le cose stanno come le ha pittorescamente raccontate, era giustificato perché anche un bambino, se gli viene sottratto il banco, o non gli viene dato quello desiderato, piagnucola e si lamenta.

Stando alla narrazione, immortalata in una conferenza stampa, un responsabile ci sarebbe stato ma era troppo preso dagli impegni per assicurare case popolari ai numerosi senzatetto che sono in Repubblica.

Perché come è noto, da noi c’è una scarsità incredibile di abitazioni.

Manca anche una palestra per gli studenti delle superiori.

Di più. Da alcuni anni il Segretario al Turismo è di fatto un altro Segretario agli Esteri, non agli Affari politici, dislocati al Pronto Soccorso, in ragione delle deleghe soprattutto quella dello sport che, pare, oggi in altre mani.

Però i numerosi incontri con sindaci e assessori dei comuni vicini e lontani, con le visite a venerati santuari, sono di fatto azioni di politica estera che, nel tempo del turismo di prossimità, daranno frutti.

Per adesso sarebbe già un buon risultato che accanto al Turismo da fiera di Pugliano, sempre positivo, ci fosse anche un turismo culturalmente più qualificato. Ma al di là del piagnucoloso sfogo sulla sede, va riconosciuto al Segretario di Stato al Turismo, l’aver posto un problema vero, quello della ubicazione dignitosa di una funzione molto importante.

Probabilmente sa già che a Roma nel trapasso dalla Repubblica all’Impero c’erano due cariche che,ovviamente dopo quella dell’imperatore, di fatto Segretario agli Affari Politici , molto importanti quella ” ab epistulis ” di fatto una presidenza operativa del governo dell’enorme impero e quella ” a spectaculis ” destinata a tenere buona la plebe secondo il celebre binomio ” panem et circenses “. Funzione  assimilabile pienamente alla nostra Segreteria al turismo . Cariche ricoperte sempre da persone di vasta cultura. Tra questi, a puro esempio, lo storico Svetonio .

 

Ma va onestamente riconosciuto e noi lo facciamo, io in particolare, al Segretario un risultato spettacoloso che nessun Segretario degli Esteri e Affari politici, ha mai conseguito: il ripristino del mitico trenino. Prova tangibile di una azione di politica estera di altissimo livello che mai nessun Segretario del passato aveva conseguito.

In tre anni l’opera era stata compiuta, con le tecnologie di oggi i tempi si dimezzano. Spero anch’io di salirci visto che non ho potuto provare quello di prima .   Oltrepassando il tema delle dimissioni minacciate e prontamente messe sotto la poltrona siano stati  onorati di menzogne e falsità dalla cosiddetta galassia  socialista che, volenterosamente cerca riparo sotto lo stesso tetto.

E’ legittimo e politicamente auspicabile nel loro interesse. Ma le menzogne e le falsità su RF non facilitano davvero normali rapporti dialettici.

I buchi delle banche non li ha fatti RF, i vertici di Banca Centrale non li ha nominati il governo del 2017, la sfiducia al Dirigente del Tribunale l’hanno votata, legittimamente, i Magistrati.

La commissione di inchiesta ha altri protagonisti negativi non RF. Ma l’accusa più stupefacente ma che denota basso livello politico è contenuta in alcune parole che ci descrivono :“schieramento politico reietto”, “squalificato, volto a distruggere più che a costruire  ” impronta  elitaria”.

Chiedete collaborazione in tutte le circostanze a chi battezzate con questi epiteti?

Dimostriamo da sempre, nel nostro ruolo, serietà e, nei limiti del possibile, competenze e non facciamo come hanno fatto molti di voi, i salitinbanchi in Consiglio. Ci accusate di essere elitari.

Avere letto e studiato qualche libro in più, cercare di acquisire competenze è per voi, galassia socialista, un crimine. Avere conseguito lauree e specializzazioni anche in università di antica tradizione è una colpa?

Aderiamo all’area liberal democratica del Partito Democratico Europeo al cui Congresso tenuto a Roma  e presieduto da Francesco Rutelli  cuiabbiamo partecipato con una delegazione, siamo membri dell’ Alleanza del Liberali  e Democratici Europei  nota con l’acronimo ALDE. Né ottusi conservatori né spericolati populisti ma razionali interpreti dei valori del liberalismo in una piccola realtà. Gli eredi del conto Mazzini non hanno titolo per darci legittimazione.

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