Commissioni d’Inchiesta e politica

Commissioni d’Inchiesta e politica

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Repubblica Futura proporrà una precisa azione politica, all’inizio della prossima legislatura, affinché venga riavviata nel più breve tempo possibile la Commissione di Inchiesta su Banca Cis.

Rivendichiamo con forza di avere avviato le azioni di responsabilità verso gli amministratori in tutti i casi di malagestio bancaria accaduti nel corso della legislatura (Asset banca, Cassa di Risparmio e Banca Cis, senza nessuna differenza) e vogliamo che sia fatta chiarezza politica su tutto quanto accaduto attorno a questa ed altre banche nel corso degli anni, compresi gli strani rapporti fra i vertici della ex Banca Cis ed alcuni consiglieri della ex opposizione, documentati attraverso precise denunce rese note in Ufficio di Presidenza.

Certo, avremmo preferito che, dopo l’avvio delle azioni di responsabilità verso gli amministratori di Banca Cis (per l’esercizio delle quali si poteva tranquillamente creare una legge specifica, come fatto con la norma sulle risoluzione bancarie), la banca fosse venduta: la possibilità c’era e si sarebbe evitato di mettere come minimo altri 100 milioni di euro a carico dello Stato e quindi di tutti i cittadini, permettendo dopo tanto tempo l’ingresso di nuovi capitali nel sistema finanziario; anche i dipendenti della banca ne avrebbero giovato, riuscendo probabilmente a conservare il loro posto di lavoro. Bcsm, assecondata da parte della vecchia maggioranza, ha preferito mettere tutto a carico dei cittadini e mettere a rischio i posti di lavoro dei dipendenti.

Prendiamo quindi atto di quanto accaduto e pensiamo che, in realtà, la vicenda Banca Cis non sia stata gestita seguendo il buon senso, ma solo come foglia di fico per fare cadere il Governo. In questo pensiamo abbiano grossissime responsabilità i vertici di Libera, che con la loro sciagurata azione mirata solo ad ottenere posti nel governo futuro, hanno spianato la strada del Governo all’alleanza Dc-Rete, che era nota a tutti da tempo, assieme ai fidi socialisti di Noi per la Repubblica; per questo, e per la paura di fare le scelte, hanno distrutto il progetto di alternativa al conservatorismo e al populismo che era stato creato nel 2016, ed a cui Repubblica Futura crede ancora.

Repubblica Futura non ha niente da nascondere e vuole fare chiarezza.

Non è Repubblica Futura che ha portato Grais, Savorelli e Confuorti a San Marino: è stato il Governo precedente (presenti la Democrazia Cristiana, Morganti, Capicchioni e Iro Belluzzi) a portare questa cricca nel nostro territorio, il Governo di cui Repubblica Futura ha fatto parte li ha cacciati via dopo solo 8 mesi dall’insediamento (nonostante il rammarico di alcune componenti di Libera).

Repubblica Futura rivendica con orgoglio che il CCR abbia agito, nelle azioni di propria competenza ed in particolare nelle proposte di Decreti e normative, in totale antitesi rispetto a questi personaggi, scatenando la loro reazione scomposta. Il tutto emerge chiaramente dalle ordinanze rese pubbliche,

Repubblica Futura non ha alcun indagato al suo interno.

È curioso che un movimento come Rete che, poco tempo fa, diceva “fuori gli indagati dalle istituzioni”, ora candidi (dicono, orgogliosamente) persone che sono addirittura rinviate a giudizio o condannate.

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