Vendita BSM: riparte il Risiko bancario

Vendita BSM: riparte il Risiko bancario

La vendita di BSM a un soggetto estero – su cui dovrà esprimersi Banca Centrale – continua a suscitare atteggiamenti ambigui da parte di governo e maggioranza, come dimostra un recente intervento di un autorevole politico che mette in guardia da possibili “conflitti di interesse”.

Repubblica Futura ha sulla vicenda un atteggiamento di equilibrio rispetto alle scelte della proprietà della banca, che fino a prova contraria è di natura privata, e alle decisioni dell’Autorità di vigilanza che – per quello che ne sappiamo – sarà chiamata a pronunciarsi a breve. Di certo ciò che preoccupa è la penombra in cui si muove il risiko bancario sammarinese, anche rispetto alla prossima firma dell’Accordo di Associazione con l’Unione europea.

E’ evidente che nella maggioranza ci sono visioni diverse sul futuro del sistema bancario. Da un lato i rappresentanti del patriottismo bancario che intervengono per esternare contrarietà alla vendita di una banca privata; dall’altro il silenzio su Cassa di Risparmio, banca interamente di proprietà dello Stato, e sui suoi asset esteri già venduti o in procinto di esserlo.

Marco Gatti è il solista delle operazioni di Cassa di Risparmio. Partecipa in solitudine all’assemblea dei soci (lo Stato è socio unico), scansa le domande imbarazzanti sulla vendita di BANKA KOVANICA D.D. e della società NEKRETNINE PLUS D.O.O. – gli asset sopra citati – entrambe con sede in Croazia.

Un silenzio che stride con la battaglia politica e mediatica in corso per la proprietà dell’istituto bancario in vendita a San Marino che – lo ricordiamo di nuovo – è di proprietà privata.

E’ eticamente accettabile che l’Ecc.ma Camera venda due società all’estero, in cui ballano soldi pubblici, in un regime di totale opacità? La domanda è rivolta al governo e alla maggioranza.

RF rispetta il segreto di Stato imposto dal Segretario di Stato per le Finanze in Commissione Finanze in cui abbiamo ricevuto solo scarne notizie. Ci permettiamo però di rivolgere alcune domande che poi saranno oggetto di una nostra interrogazione al Congresso di Stato.

Perché il CdA di Cassa di Risparmio è passato da 5 a 7 membri?

Perché un membro nominato è sparito ed ora il CdA è di 6 membri?

Due esponenti aziendali con incarico diplomatico (uno dei due esponenti è ambasciatore in Arabia Saudita) hanno un ruolo nel progetto di finanziamento dell’Arabia Saudita tanto strombazzato da un membro di governo?

Cassa di Risparmio recupererà gli investimenti fatti in Croazia considerando che BANKA KOVANICA D.D ha un capitale sociale di 19.261.588,00 euro e NEKRETNINE PLUS D.O.O. un totale attivo di 3.486.810,00 euro (fonte dati di Banca Centrale)?

In ultimo, se la vendita croata sarà perfezionata, lo Stato recupererà il denaro ottenuto dalla vendita permettendo di migliorare le performance del bilancio pubblico, magari evitando un aumento delle tasse, oppure le risorse saranno assorbite da Cassa di Risparmio?

Ci piacerebbe che sul risiko bancario di autunno fosse fatta una disclosure definitiva per capire quanti soldi ci mette lo Stato (a forza di spingere la leva finanziaria qualcosa si rompe), quanti soldi ci mettono i cittadini con nuove tasse (oltre ai 12 milioni per il fotovoltaico a Brescia), se nella testa di qualcuno che conta c’è un piano B per il futuro della banca privata in vendita (che equivarrebbe a un intervento di qualche decina di milioni di euro, casualmente la somma che Gatti vuole con la riforma IGR).

Repubblica Futura chiede trasparenza e linearità di comportamenti: stiamo parlando della vendita di asset pubblici e di istituti bancari, e quando si parla di banche l’Unione europea e la Banca Centrale Europea chiedono il massimo del rigore e della trasparenza.

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350.000 euro!

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