Le forze politiche di opposizione registrano un sussulto della Segreteria di Stato per la Giustizia sul tema “pedofilo”. Prendiamo atto del burocratico richiamo del Segretario di Stato Canti, ma per linearità ricordiamo come la Sua relazione al Consiglio Grande e Generale sia stata lacunosa e vaga su molti punti di vista.
L’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale a maggioranza, ricordiamo anche qui che la maggioranza che lo sostiene è di 44 consiglieri, è lontano da quanto RF, DML e RETE hanno chiesto durante il dibattito, rispetto all’esigenza di fare chiarezza ed accertare responsabilità.
Non abbiamo condiviso la scelta di istituire una commissione di indagine amministrativa voluta da Canti e dalla sua maggioranza, crediamo che una Commissione d’Inchiesta nominata dal Consiglio Grande con un breve lasso di tempo per agire sia lo strumento più adeguato a chiarire le responsabilità.
Per il resto notiamo – come si dice in gergo calcistico – melina sul tema. Sul riferimento del dirigente del Tribunale si prende tempo, non si sa mai e si tenta con posizioni come quella di Canti di dare la responsabilità all’opposizione se un pedofilo ha tranquillamente girato e lavorato per la Pubblica Amministrazione.
La Commissione d’inchiesta è la soluzione a questo pastrocchio in cui il governo è finito, governo che sapeva ma si è ben guardato dall’intervenire finché il caso non è esploso dal punto di vista mediatico e giudiziario.