Nella Delibera del Congresso di Stato 8 maggio 2023 n. 30, “Contratto Ecc.ma Camera-Cooperativa Agricola Latte Sammarinese”, al termine il governo precisava: “che, prima della sottoscrizione del contratto LA COOPERATIVA AGRICOLA LATTE SAMMARINESE modificherà il proprio statuto prevedendo che uno dei membri del Collegio Sindacale sia nominato dalla stessa Cooperativa, previo accordo con l’On.le Congresso di Stato, in particolare con il compito di monitorare il buon andamento del progetto di sviluppo aziendale e la capacità di restituzione dei finanziamenti autorizzati dalla Commissione Risorse Ambientali ed Agricole – CRAA nonché di relazionare in tale senso ogni tre mesi al Congresso di Stato”.
Non è dato sapere se e come è stato fatto il controllo, e se ogni tre mesi il governo è stato informato sull’andamento del progetto. Ciò che è certo è quanto contenuto in due Delibere del 2025 del Congresso di Stato (la n. 11 del 8.01.2025 e la n. 10 del 29.07.2025) che autorizzano rispettivamente:
“l’Ecc.ma Camera, in qualità di garante dei prestiti di cui all’oggetto ai sensi della normativa in vigore, a procedere al pagamento della somma di euro 215.168,07, quale capitale residuo ed interessi compresi quelli di mora, in favore di Banca Agricola Commerciale – I.B.S. S.p.A. in luogo della Cooperativa Agricola Latte Sammarinese”;
e “l’Ecc.ma Camera, in qualità di garante del prestito di cui all’oggetto ai sensi della normativa in vigore, a procedere al pagamento della somma di euro 60.876,58, quale capitale residuo ed interessi compresi quelli di mora, in favore di Banca di San Marino S.p.A. in luogo della Cooperativa Agricola Latte Sammarinese”.
In otto mesi abbiamo pagato 276.044,65 euro a istituti di credito al posto della Cooperativa Agricola Latte Sammarinese, con la quale lo Stato aveva sottoscritto una convenzione con degli obblighi da rispettare.
Se si vogliono alzare le tasse, sarebbe opportuno fare chiarezza su tutta la vicenda Centrale del Latte. Capire che fine hanno fatto i soci della Cooperativa, molto attivi in alcune fasi storiche e ora spariti quando c’è da pagare; avviare una complessiva operazione trasparenza sul destino dell’immobile, ora abbellito da un colorato murale, e sui lavori che lo Stato ha fatto (depuratore).
C’è poi la situazione del destino del latte prodotto a San Marino e non più lavorato e trasformato dalla Cooperativa. Il latte beneficia di varie sovvenzioni pubbliche e oggi pare sia esportato fuori territorio.
Qualche piccola considerazione, visto che si spendono soldi pubblici, andrebbe ragionevolmente fatta anche su questo aspetto.
Prima di avventurarsi in nuovi e costosi progetti, Repubblica Futura ritiene opportuno fare chiarezza, tirare una riga sui progetti falliti e chiedere conto – se stabilito nelle pattuizioni contrattuali con l’Ecc.ma Camera – ai soci di quanto avvenuto.