Repubblica Futura rileva come il “caso polpette avvelenate” anziché avere un epilogo in termini di indagini e accertamento della responsabilità, ribolle.
Stentiamo a capire cosa stia accadendo e raccogliamo la forte indignazione della popolazione.
E’ possibile per anni disperdere bocconi avvelenati in Repubblica, sterminando decine di cani senza che nulla accada a livello giudiziario?
Si può condurre un’indagine penale nel totale segreto mentre nel paese bolle la rabbia, l’indiziato principe viene segnalato come su “Chi l’ha visto”, in giro qua in giro la’, e poi a Faetano altri due animali risultano avvelenati?
Può essere lasciato all’APAS il ruolo di vedetta e di allerta rispetto a fenomeni preoccupanti per la sicurezza dei cittadini e dei loro compagni pelosi?
Ad APAS e ai suoi volontari rivolgiamo apprezzamento per quando stanno facendo anche colmando vuoti dello Stato.
Ma ai Tavolucci si sta facendo qualcosa per chiudere celermente l’indagine e individuare il presunto o i presunti colpevoli?
Le persone chiedono giustizia, giustizia veloce e trasparente. Celerità rispetto a fatti gravi, reiterati, in ragione dei quali ormai chi esce a passeggio con il proprio compagno è pervaso da un senso di angoscia e preoccupazione per quanto si può annusare e mangiare in mezzo all’erba.
Repubblica Futura chiede al governo, se esiste ancora, un intervento deciso, e chiede – nel rispetto delle norme e dei ruoli – che a questa vicenda sia messo un punto definitivo.
In un paese in cui le telecamere sono ormai più numerose delle persone e con un tribunale che a parole funziona così bene, non è accettabile che si continui in una condizione del genere.
L’insicurezza, la tensione, la difficoltà di sentire la protezione dello Stato verso i propri compagni animali è un sentimento inaccettabile, rispetto al quale chi ha responsabilità nello Stato per il potere esecutivo e giudiziario deve rispondere.