Interrogazione sulla gestione di Cassa di Risparmio

Interrogazione sulla gestione di Cassa di Risparmio

La gestione della società Cassa di Risparmio S.p.A., di esclusiva proprietà dell’Ecc.ma Camera, sembra ormai un affare in mano al Segretario di Stato per le Finanze, a un noto avvocato d’affari della Repubblica e al Direttore Generale dello stesso istituto.

Opacità negli obiettivi, nel piano industriale rispetto agli stakeholder con Gatti che fa il one man show nelle assemblee dei soci e si sta specializzando in una nuova prassi politico-gestionale, la moltiplicazione delle poltrone.

Se serve un posto per esigenze politiche o per accontentare qualcuno il c.d.a. si allarga, da 5 si passa a 7, tanto paga Pantalone e nelle società in cui lo Stato è socio unico il governo gioca sicuro nel segreto dell’assemblea dei soci, per la partecipazione alla quale c’è solo un mandato generico in una delibera del Congresso di Stato.

Repubblica Futura vuole vederci chiaro in termini di costi di gestione della banca e della sua governance, sulla quali per scelta del Segretario di Stato per le Finanze c’è il più totale mistero.

Per tale ragione si interroga il governo per conoscere per gli esercizi 2022, 2023, 2024:

1. gli emolumenti divisi per ogni singolo consigliere / membro del collegio sindacale, compresi di incarichi esterni (anche esteri) in società partecipate;

2. gli emolumenti del Direttore Generale e dei Vicedirettori, compresi eventuali benefit aziendali goduti, rimborsi spese, incarichi esterni in società del gruppo, premi di produzione e rendimento;

3. se nel 2025 sono stati disposti aumenti per i soggetti dei punti 1 e 2 autorizzati dal socio unico;

4. se il personale della banca compreso nel punto 2 è assoggettato alle disposizioni dell’articolo 30 della Legge n. 113/2020 come soggetto “comunque a partecipazione statale”; in caso di mancata applicazione si chiede di conoscere la base giuridica di tale scelta.

Inoltre, rispetto alle assemblee della banca intercorse dal 9 giugno 2024 si interroga il governo per sapere:

a) se è stata data applicazione all’articolo 27 della legge n. 113/2020 “Rappresentatività e proporzionalità degli esponenti dei Consigli di Amministrazione o dei Consigli Direttivi degli Enti pubblici o delle società partecipate”;

b) se ci sono state comunicazioni formali del Congresso di Stato con i gruppi consiliari in merito alla nomina dei membri del consiglio di amministrazione / collegio sindacale della società dopo l’esito delle elezioni del 9 giugno 2024;

c) se sono state fatte delle verbalizzazioni nell’Assemblea dei soci rispetto a tale punto (si chiede evidenza scritta);

d) quali sono le forze politiche che hanno indicato i membri del consiglio di amministrazione prima dell’assemblea dei soci del maggio 2025;

e) per quali motivazioni il socio unico ha deliberato l’aumento da 5 a 7 dei membri del Consiglio di Amministrazione e se il Segretario di Stato per le Finanze ha ricevuto un mandato formale in tal senso dal governo (si chiede delibera del Congresso di Stato con indicazione del mandato);

f) se i 2 nuovi consiglieri sono stati indicati da gruppi consiliari; in caso affermativo si chiede da quali ed evidenza formale della richiesta del nominativo e dell’indicazione dello stesso da parte del governo o del gruppo consiliare;

g) se il socio unico ha quantificato il costo dell’aumento del numero dei membri del C.d.A. e se tale azione è stata concordata con / validata dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino.

Avere con chiarezza risposte su questi temi è un tema rilevante per una società di proprietà dello Stato al 100% che in ragione di norme non chiare si muove per alcuni aspetti con totale opacità rispetto al Consiglio Grande e Generale e alla collettività, con il governo dominus assoluto rispetto alle dinamiche della banca senza alcun tipo di controllo.

Si chiede di ricevere risposta scritta.

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