Nella giornata di ieri è terminata la riunione della Commissione Consiliare Permanente che ha esaminato il progetto di legge per ICEE e la relazione sullo stato del sistema scolastico.
I consiglieri di Repubblica Futura, Enrico Carattoni e Maria Katia Savoretti, hanno dato un contributo per migliorare un provvedimento che, nell’intenzione di tutti, dovrebbe razionalizzare l’erogazione di contributi pubblici e intervenire a favore delle fasce più deboli della popolazione.
Lo strumento ICEE è totalmente nuovo per San Marino e nel condividere gli obiettivi generali di fondo, esprimiamo però preoccupazione sugli effetti che potrà avere insieme all’applicazione della riforma IGR.
Il punto nodale è che con la norma ICEE non si modifica la natura di alcuni istituti, come la legge sul diritto allo studio. Alla fine si toglierà a qualcuno per dare le stesse cose che oggi sono già date ad altri.
Inoltre il combinato disposto di ICEE + IGR rischia di deprimere i consumi interni e colpire il ceto medio, i lavoratori dipendenti, che è l’asse portante della società e dell’economia sammarinesi.
Unico elemento positivo, rispetto al testo depositato in prima lettura, è il fatto che quantomeno i decreti attuativi saranno esaminati dal Consiglio mentre, nella prima elaborazione proposta dal governo, proprio il Consiglio sarebbe dovuto essere completamente scavalcato.
In questo constatiamo la solita improvvisazione e un lavoro a compartimenti stagni che caratterizzano l’esecutivo.
Esecutivo che come sempre gioca a nascondino con il Consiglio Grande e Generale tanto che avere fisicamente il Segretario di Stato per l’Istruzione in Commissione è stata una piccola impresa.
Anche qui l’improvvisazione regna sovrana. Ha illustrato una relazione che non è nemmeno stata distribuita prima dei lavori e continua con il progetto tira e molla sulla scuola sammarinese.
Parola d’ordine è chiusura, spostando i plessi e gli studenti come soldatini. Nessun progetto di prospettiva sulla scuola secondaria o plessi scolastici sui quali sono necessari investimenti e progetti. Tira e molla sul reclutamento degli insegnanti e sulla dead line spostata al 31 dicembre 2025.
Si fatica a capire quale sia il progetto sul quale si intende basare il nostro sistema di valutazione educativo per i prossimi venti anni.
Preso atto del calo strutturale delle nascite, rispetto al quale il governo ha ormai adottato solo la strategia della chiacchiera lasciando carta bianca a Gatti mani di forbice, notiamo una pochezza di idee e prospettive su cui condividiamo le preoccupazioni del corpo insegnante e dei genitori.
Da parte degli insegnanti è venuta più volte la richiesta di aprire tavoli tecnici con gli esperti del settore. Repubblica Futura sostiene questa proposta e conferma al Segretario Lonfernini la disponibilità a trovare le soluzioni più idonee a garantire merito, qualità del servizio e impegno professionale. Ad oggi purtroppo questa manifestata disponibilità non è stata colta.
Repubblica Futura rileva come governo e maggioranza siano sempre più staccati dal mondo reale e mentre intorno a noi stanno avvenendo fatti molto preoccupanti, si continua a ballare come sul Titanic che lentamente affonda.
In questo segnaliamo che a pochi giorni dalla sessione del Consiglio Grande e Generale in cui Gatti porterà la riforma IGR, nessuno del governo si è fatto più vivo con le forze di opposizione.
Noi siamo rimasti fermi alla Commissione Finanze. Governo e maggioranza saranno per scelta i responsabili del pastrocchio che è stato portato avanti senza alcuna considerazione del ruolo dei gruppi consiliari di opposizione.
