Il nuovo ospedale

Il nuovo ospedale

Dato che fra le improbabili ragioni di una iniqua riforma IGR, che sarebbe del tutto inutile se la propaganda governativa del “va tutto bene” fosse solo verosimile, è stata evocata anche quella del reperimento di risorse per la realizzazione del nuovo ospedale, ecco che, con scontata puntualità, il Congresso di Stato in data 30 settembre ha adottato, annunciandola con la consueta enfasi, una delibera per dare il via alla redazione di uno studio di fattibilità che costituirà la base del bando di gara per il nuovo nosocomio. Che la notizia sia l’ennesima boutade, che sia o meno funzionale alla narrazione relativa alla riforma fiscale, che desti quantomeno perplessità la commissione dell’ennesimo studio di fattibilità a fronte delle ingenti somme sperperate nel corso della scorsa legislatura dal Governo per consulenze e inutili studi antisismici sulla struttura da smantellare, Repubblica Futura continua a porsi sul tema in modo serio e costruttivo; e per tale ragione pone di nuovo al Governo e alla maggioranza la domanda, ancora inevasa, che sta alla base della realizzazione del nuovo ospedale: qual è il modello di sanità che coniughi i concetti di Universalità e Gratuità – sanciti dalla legge fondativa dell’ISS del 1955 – con quelli di Qualità e Sostenibilità su cui la struttura del nuovo ospedale dovrà prendere forma? Nessun progetto, ed in particolar modo quello di una struttura strategica, può essere efficacemente realizzato senza la consapevolezza del modello funzionale e organizzativo che la struttura da realizzare, pur anche con la necessaria flessibilità, dovrà accogliere; pena lo spreco di importanti risorse pubbliche con la realizzazione, nella migliore delle ipotesi, di un edificio di ridotta vita utile come quello attuale (circa 50 anni), a fronte della durata almeno doppia tipica delle strutture veramente strategiche. Sul modello di sanità al quale il complesso dovrà conformarsi Governo e maggioranza non hanno idee: gli strumenti normativi confusamente adottati – Modello Organizzativo dell’ISS, Fabbisogno e Piano Sanitario – non forniscono minimamente la risposta fondante che dovrebbe improntare la struttura fisica del nuovo ospedale. Si è trattato purtroppo di una sequela di occasioni perse, con un Modello Organizzativo e Fabbisogno, che avrebbero dovuto trarre origine dal Piano Sanitario, adottati paradossalmente prima del varo di quest’ultimo a soddisfare esigenze di mero incasellamento di personale e, purtroppo, di spartizione di potere piuttosto che di reale ed efficiente organizzazione; un Piano Sanitario ridotto ad una declinazione di astratti e condivisibili principi, ben lungi tuttavia dall’essere minimamente applicativi come uno strumento di pianificazione richiederebbe. Ma l’ultima delibera del Congresso di Stato aggiunge un ulteriore tassello che non potrà non avere effetti, non è dato sapere quanto consapevoli, anche sul modello sanitario sammarinese prossimo venturo. La realizzazione del nuovo ospedale sarà infatti affidata alla finanza di progetto, lo strumento che prevede il finanziamento della struttura in concorso con privati i quali rientrano dei propri investimenti e traggono legittimo guadagno dall’esercizio della struttura finanziata. Posto che il nuovo ospedale non potrà essere pagato dalle attività dell’edicola e del bar, come un Segretario di Stato ebbe improvvidamente a sostenere, è evidente che tale finanziamento dovrà provenire dalle attività sanitarie; ragion per cui è ulteriormente necessario che il modello di sanità che si prospetta, ammesso che sia chiaro per chi ci governa, sia più che mai chiarito ai sammarinesi a partire da quali saranno i servizi sanitari che garantiranno, tramite forme di gestione privata propria della finanza di progetto, il rientro dei capitali investiti dagli stessi privati. Se nessuna forma di gestione privata è prevista, come qualcuno si è sempre affannato a sostenere, allora quella messa in campo non sarà finanza di progetto, ma la creazione di ulteriore debito per quanto si possano accampare le più stravaganti e creative modalità di successivo rimborso. C’è di più: lo strumento della finanza di progetto è regolato a livello normativo dal Decreto Delegato 97/2011, ma dalla sua introduzione non si è mai ricorsi a tale modalità di finanziamento per realizzare un’opera pubblica anche a causa, evidentemente, della difficile applicabilità di tale norma. Prima di prospettare inedite modalità di finanziamento e di produrre un bando per la realizzazione del nuovo ospedale, sarebbe quantomeno il caso di aggiornare una norma che, quando addirittura inapplicabile, è certamente ormai desueta nel contemperare le esigenze di rigoroso controllo pubblico con quelle dei legittimi interessi di eventuali finanziatori privati; magari, trattandosi di uno strumento normativo di estrema delicatezza, con un ampio coinvolgimento parlamentare e delle categorie professionali ed economiche che possano esprimere in tal senso efficaci proposte.

Repubblica Futura non sottovaluta e tantomeno strumentalizza il tema della realizzazione del nuovo ospedale; ma trattandosi di un investimento strategico che riguarda non solo la costruzione di un edificio ma l’implementazione del nuovo modello, ancora minimamente chiarito, sul quale si conformerà la sanità sammarinese per il prossimo mezzo secolo, pretende quantomeno da Governo e maggioranza chiarezza e trasparenza nella scelta degli indirizzi e serietà nella scelta dei metodi e degli strumenti.

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