Il 29 settembre si celebra la “Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari”, istituita dall’ONU con una risoluzione promossa dalla Repubblica di San Marino nel 2019. Un’iniziativa importante, la prima e l’unica portata avanti dal nostro Paese, che dovrebbe mettere al centro uno dei problemi più scandalosi e paradossali del nostro tempo.
Eppure, a distanza di anni, il bilancio è desolante. Le celebrazioni non sono mancate anche se sembra vadano scemando: un’emissione filatelica, qualche incontro internazionale, numerose dichiarazioni autocelebrative. Ma di iniziative concrete, zero.
I numeri, intanto, parlano da soli. La FAO e Slow Food ci ricordano che il pianeta produce cibo sufficiente per 11 miliardi di persone, mentre sulla Terra ne vivono 8 miliardi e almeno un miliardo soffre la fame. E il 30% del cibo prodotto e ancora perfettamente commestibile viene buttato via.
Che cosa è stato fatto, dunque, oltre ai proclami e ai francobolli celebrativi? Dove sono i last minute market, che permettono di redistribuire l’invenduto? Dove le etichette a doppia scadenza, che distinguono tra sicurezza e qualità? Esistono le mezze porzioni nelle mense, nell’ospedale, nei ristoranti? Altre politiche serie per ridurre lo spreco alla fonte e formare i cittadini con corsi di economia domestica?
Le proposte potrebbero essere semplici e attuabili, ma mai intraprese. Così la Giornata internazionale, che avrebbe dovuto scuotere le coscienze e guidare l’azione, si riduce a un rito sterile, fatto di parole, convegni e francobolli, mentre lo scandalo dello spreco continua intatto.
San Marino, che questa giornata l’ha voluta e l’ha portata alle Nazioni Unite, ha avuto l’occasione storica di dare l’esempio e diventare un modello di Paese “spreco zero”. Ancora una volta il governo trova il tempo e le risorse per occuparsi di interessi opachi e lontani dalla vita quotidiana dei cittadini, mentre lo spreco alimentare diventa solo l’ennesima bandierina di propaganda, usata negli scorsi anni per cerimonie e comunicati, sempre meno celebrata, e soprattutto priva di ricadute reali. Una dimostrazione lampante che, quando si tratta di iniziative di autentico interesse pubblico, l’attenzione politica svanisce nel nulla.
Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari
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