É il momento della responsabilità

É il momento della responsabilità

Dopo una settimana, RTV ha squarciato il velo di silenzio e chiacchiericcio che ha ammantato una vicenda torbida ed inquietante. Due arresti, una indagine imponente, una maxi tangente da un milione di euro, il tutto collegato alla pista bulgara.

Repubblica Futura ha sempre espresso neutralità rispetto a questa operazione nelle sue posizioni ufficiali. Banca Centrale ha il dovere di valutare gli eventuali investitori nel sistema e le ricadute di questi investimenti sull’intero comparto e di farlo in tempi congrui.

Abbiamo manifestato la perplessità circa questa tipologia di investimenti, in un momento delicato come quello della prossima (speriamo!) firma dell’accordo di associazione alla Ue, e dell’intervenuto ulteriore addendum all’accordo, che servirebbe proprio a regolare con l’Italia le questioni di vigilanza bancaria. Ecco, il nostro timore era ed è che il cosiddetto affare bulgaro potesse incidere negativamente sul percorso di associazione. Ci siamo rimessi comunque alle valutazioni di Banca Centrale e Governo. Ci siamo risvegliati con una tremenda storiaccia di tangenti.

Ora Governo e Banca Centrale richiamano alla responsabilità. Non ci sottrarremo da questo richiamo. Per prima cosa diciamo che siamo vicini a tutti i dipendenti di Banca di San Marino per il difficile momento che stanno vivendo; alle famiglie ed ai correntisti che si trovano davanti a scelte complicate, a tutto il settore bancario ed ai suoi addetti che, sinceramente, meritano qualcosa di più che il ritorno all’era della tangente. Anche noi diciamo allora che in questo momento serve responsabilità.

Ci sia permesso tuttavia di ricordare che a fine settembre il Presidente dell’Ente Cassa di Faetano aveva dichiarato che tutte le istituzioni (Comitato Credito e Risparmio, Segreteria Finanze e Banca Centrale) avrebbero già espresso una posizione chiara e netta favorevole alla vendita. Ma allora quelli che oggi si scrivono comunicati reciproci per dirsi che va tutto benissimo e che tutti sono stati bravissimi, avevano avallato già da tempo l’operazione bulgari, che, a quanto pare, è saltata solo per l’intervento dell’autorità Giudiziaria?

Che illusi noi dell’opposizione che avremmo sperato di essere informati costantemente su quello che abbiamo definito Risiko bancario. Che illusi noi di Repubblica Futura che avevamo chiesto di conoscere i due scenari cui Banca Centrale e Governo – noi crediamo – avrebbero dovuto lavorare: cioè la vendita o la non vendita.

Oggi è tempo di pensare alla salvaguardia del Paese e del suo sistema finanziario. Però sia chiaro che a breve deve arrivare anche il momento dell’accertamento delle responsabilità. Al netto di quelle penali, che saranno eventualmente accertate dal Tribunale, ci sono quelle politiche e di supervisione, che paiono enormi e che andranno chiarite una volta per tutte. 

E naturalmente attendiamo fiduciosi di sapere se è vero che è girata una tangente milionaria e chi sono i soggetti che ne hanno beneficiato.

Ci spiace sinceramente la replica del Segretario Lonfernini al nostro comunicato, principalmente perchè  tende a gettare discredito su un intero partito e sul suo atteggiamento, mentre noi ci siamo limitati, con lo strumento dell’ironia, ad evidenziare alcune critiche.

La prima e più importante risiede nell’impossibilità del confronto. Non è un confronto serio quello con i docenti tutti convocati in maniera plenaria in una palestra. Non è un confronto quello in commissione 1 convocata assai raramente e pare, purtroppo, per ascoltare cose già decise.

Poi nel merito. Siamo contrari alle modalità di reclutamento del personale proposte da Lonfernini. Insieme a noi ci pare la maggior parte degli insegnanti o aspiranti tali, e forse anche le forze politiche di maggioranza, se hanno convinto il Segretario a prendersi ancora tempo per riflettere. Certo, senza la battaglia che Repubblica Futura ha fatto in prima linea, chissà se il blitz non sarebbe già stato fatto con decreto.

Sui plessi da tempo chiediamo un progetto complessivo. Abbiamo detto anche a più riprese che serve pensare e realizzare importanti interventi sul CFP ed anche sulla creazione di un biennio o un triennio ulteriori per il nostro Istituto Tecnico.

Ribadiamo con forza anche la proposta di un nuovo polo scolastico che potrebbe davvero diventrare il centro della cultura e dell’aggregazione giovanile.

Vi sono poi molte questioni burocratiche e “sindacali” avanzate dagli insegnanti dei vari gradi che pensiamo meritino ascolto, come quelle legate ai diritti delle neo mamme.

Bene, forse invece del teatrino della politica, sarebbe il caso di sedersi ad un tavolo per discutere davvero questi temi, altrimenti a perdere saranno il sistema dell’istruzione e tutti i sammarinesi.

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