E dopo lo sciopero? Gatti tira dritto

E dopo lo sciopero? Gatti tira dritto

Dalla sospensione chiesta dalla maggioranza della Commissione Finanze giovedì 25 settembre, è cambiato qualcosa rispetto alla riforma IGR?
A quanto ci risulta nulla. Dagli interventi imbarazzati dei commissari di maggioranza rispetto a un provvedimento disastroso, non si è saputo più nulla.
Repubblica Futura e con essa tutta l’opposizione è stata volutamente tenuta fuori da governo e maggioranza da ogni interlocuzione sul contenuto del provvedimento.
Prendiamo atto dell’atteggiamento del Segretario di Stato per le Finanze, degno di un attore di Hollywood. Nel caldo di luglio e agosto, la convocazione di opposizione e forze sociali era un colossale bluff per prendere tempo. Superata la missione del Fondo Monetario Internazionale, al quale Marco Gatti ha dimostrato come atto di devozione che alzerà le tasse a San Marino, si tira dritto e il 7 ottobre si riprenderà da dove abbiamo lasciato: sciopero generale, gente in piazza, opposizioni marginalizzate rispetto a un serio confronto politico.
Se Gatti alzerà le tasse perché per il FMI sono troppo basse rispetto alla media internazionale, allora Gatti e il suo governo abbiano la compiacenza di dare la necessaria trasparenza ad atti che impegnano lo Stato, la popolazione e i lavoratori residenti, ai quali Gatti chiede di pagare più tasse insieme ai lavoratori frontalieri definiti negli incontri estivi “produttori esteri di reddito a San Marino”.
RF chiede di fermare l’iter istituzionale della legge, chiede se nel governo e maggioranza qualcuno pensa al futuro del Paese o si vuole iniziare un braccio di ferro che rischia di fare saltare i legami sociali e iniziare un autunno caldo sul fronte della contrapposizione politica e sindacale.
Repubblica Futura insieme alle forze di opposizione valuterà ogni forma istituzionale e politica per osteggiare un progetto di legge che già 10.000 persone in piazza hanno bocciato.
Repubblica Futura evidenzia come il Segretario di Stato per le Finanze sia inadeguato per gestire una fase così delicata per il Paese, l’economia e la finanza e sia ostaggio delle indicazioni dei tecnici del Fondo Monetario Internazionale e ragionevolmente delle agenzie di rating a cui ha già promesso che sammarinesi e frontalieri pagheranno più tasse.
Questo pare essere solo l’aperitivo rispetto a scelte e progetti di legge pericolosi che il governo vuole portare avanti le prossime settimane e una variazione del bilancio dello Stato 2025 misteriosamente sparita dagli schermi radar.

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