A poche ore dalla presa di servizio del nuovo Direttore della Funzione Pubblica, Repubblica Futura rivolge un appello all’avvocato Milena Gasperoni.
Quanto accaduto in questi anni con diversi bandi pubblici sta dimostrando la prassi ormai consolidata dei governi dei 44, asseverata da funzionari di alto grado dell’amministrazione, di realizzare bandi su misura.
Capiamo, ma non condividiamo, le esigenze di una maggioranza raccogliticcia che sulla carta è di 44 ma costantemente impegnata a tenere buoni tutti. Ma ci sono limiti etici e politici.
Prima un Segretario di Stato diventa dipendente pubblico durante un mandato politico, poi si scelgono a tavolino i requisiti in un bando dell’ISS per realizzare un comodo posto da dirigente a un’esponente politica di maggioranza.
Non è dato sapere se le parole vergogna e decenza appartengono al vocabolario di alcuni politici di maggioranza. La PA, e soprattutto l’ISS, non sono roba vostra, potendone disporre a piacimento secondo i desideri, le necessità o le paturnie dei vostri consiglieri e membri di governo.
L’Amministrazione pubblica è sostenuta da tutti i cittadini e il Segretario di Stato per le finanze – a quanto pare – per finanziare questi costosi giochini sui bandi dovrà aumentare le tasse, aumento che non colpisce solo chi ha votato il governo ma tutti i cittadini di questo Paese che il 27 dovranno dare il loro pro quota per questa nuova e potente dirigenza dell’ISS fatta con il solito bando allo sbando.
RF non ha pregiudiziali sul nuovo dirigente della Funzione Pubblica ma riteniamo un pastrocchio il Decreto Delegato emanato per guidare la PA dall’ISS. Solo l’ultimo di una serie di atti con cui governo e maggioranza fanno le loro scelte brutalizzando l’Amministrazione.
Saremo però vigili in questa nuova fase della governance dell’ISS e e della Pubblica Amministrazione.
Azioni come quelle che stanno accadendo in questi giorni non sono ammissibili e se la nuova governance vuole essere credibile – e non solo lo scendiletto di governo e maggioranza – ci aspettiamo azioni trasparenti e in linea con il ruolo pubblico che esercita la PA rispetto al Paese.