Perché i cellulari ancora non funzionano? La verità sulla TELEFONIA a San Marino

Perché i cellulari ancora non funzionano? La verità sulla TELEFONIA a San Marino

Non paghi della mancanza di risultati utili per il Paese in capo alle loro Segreterie di Stato nella scorsa legislatura (che sono sotto gli occhi di tutti) o del modo maldestro di gestire operazioni milionarie (come il Motomondiale o la vicenda del Crossodromo della Baldasserona), alti esponenti della Coalizione San Marino Prima di Tutto vorrebbero imputare ad altri la responsabilità del fatto che i cellulari a San Marino non funzionano adeguatamente.

Il problema della scarsa ricezione radiomobile è certamente annoso ma come mai ci troviamo in questa situazione? Proviamo a fare una breve cronistoria.

Fino al 2006 il Congresso di Stato ha utilizzato la prerogativa di rilasciare le concessioni relative alle TLC in maniera assolutamente discrezionale, col risultato di avere convenzioni con i singoli operatori una diversa dall’altra, quasi “ad personam”, con la possibilità da parte di alcuni di usufruire a titolo gratuito di immobili e terreni di proprietà dello Stato, di altri di disporre di tutti i siti radianti utili nonché con facoltà di erogare servizi diversi da operatore ad operatore.

Dal 2008 si è cercato di mettere fine a tutto ciò rinegoziando tutte le convenzioni alla loro scadenza, con il fine di mettere tutti gli operatori sullo stesso piano in un’ottica di sviluppo e di concorrenza leale. Ad oggi però, senza antenne sufficienti in un territorio orograficamente conformato come quello sammarinese, non è possibile raggiungere standard accettabili.

Nella legislatura 2008-2012 il Segretario al Territorio, democristiano, che condivideva con il Segretario agli Esteri di Ap la delega alle telecomunicazioni e presiedeva la Commissione per la Tutela Ambientale, si rifiutò di dar corso alle istanze di concessione di nuovi siti radianti, ritenendo tale scelta impopolare visto il clamore e le proteste derivanti dalla nascita di ogni nuova antenna nel nostro Paese.

Nella legislatura che sta giungendo al termine il Governo, su proposta del Segretario al Territorio con delega alle telecomunicazioni (AP) ed in condivisione con tutta la maggioranza, ha optato per la realizzazione di uno studio preliminare volto a prevedere quali fossero i migliori interventi infrastrutturali in grado di modernizzare il nostro Paese dal punto di vista tecnico, compatibilmente con la salvaguardia eco-ambientale e della salute dei cittadini.

Lo studio, ampiamente condiviso in maggioranza e illustrato alla cittadinanza nel giugno 2015 – in condizioni pertanto di totale trasparenza – è stato formalmente adottato dal Congresso di Stato con delibera n. 23 del 14 luglio 2015. Esso prevede la costruzione di appositi tralicci, di proprietà dello Stato, da situare nelle aree pubbliche più appropriate del territorio, su cui ospitare i ripetitori dei vari operatori di telefonia.

Questo intervento non solo consentirebbe una ottimale copertura del segnale radiomobile ma metterebbe ordine alla giungla di antenne private ora sparse anche su edifici privati o storici e consentirebbe un facile e costante aggiornamento tecnologico dei ripetitori da parte delle aziende appaltatrici, senza oneri per lo Stato.

Dopo mesi di ostruzionismo interno alla maggioranza ed al Governo da parte di DC e PSD, finalmente prima di lasciare il Governo il Segretario Mularoni è riuscita a portare a termine tutti i processi autorizzativi e stanziato i fondi per la realizzazione dei primi 4 siti (a Rovereta, Montegiardino, Domagnano, Gualdicciolo – delibera n. 30 del 26 luglio 2016), operazione che avrebbe in pochi mesi offerto tangibili benefici agli utenti.

Con perfetto tempismo, durante l’ultima riunione del Congresso di Stato prima dell’ordinaria amministrazione (delibera n. 115 del 22 agosto 2016), il Governo tuttora in carica ha invece attribuito all’AASS il compito di portare avanti uno studio sulle microcelle, stoppando di fatto il processo avviato.

Quanto ci costerà questo cambio di passo? E quanto tempo ancora si dovrà attendere perché la telefonia mobile a San Marino funzioni, quando con l’installazione delle 4 nuove antenne previste si sarebbe potuto rapidamente e finalmente migliorare in maniera consistente il servizio di telefonia mobile e trasmissione dati in mobilità?

Dunque se la Coalizione Adesso.sm andrà al Governo ha già le idee molto chiare e garantisce ai cittadini che nel giro di pochi mesi i cellulari e i tablet funzioneranno molto bene anche nel nostro territorio.

 

San Marino, 24 novembre 2016

Repubblica Futura

 

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