Fondo Monetario e prossime azioni per il Paese: i nostri interventi in CGG

Fondo Monetario e prossime azioni per il Paese: i nostri interventi in CGG

Si è concluso ieri in aula il dibattito consiliare che negli ultimi due giorni è stato incentrato sulla visita appena conclusa del Fondo Monetario Internazionale.

L’ampio dibattito si è concluso con l’approvazione a maggioranza di un Ordine del Giorno che impegna il Congresso a presentare in Consiglio entro la fine di marzo un piano nazionale di stabilità, per assicurare l’equilibrio strutturale del bilancio dello Stato, completare il processo di ristrutturazione del sistema bancario, definire la riforma di Banca centrale, individuare le principali iniziative per il rilancio economico e occupazionale e identificare le possibili opzioni per il reperimento delle risorse finanziarie”. Un piano la cui bozza sarà oggetto di confronto con tutte le rappresentazioni consiliari, le organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, per ricercare la più ampia condivisione.

Gli interventi dei membri del Congresso sul tema sono stati volti a inquadrare le azioni da intraprendere per il prossimo periodo: per quanto concerne la Segreteria di Stato per gli Affari Esterni, il Segretario Nicola Renzi ha ribadito che “il percorso sull’Unione europea che stiamo svolgendo può essere una svolta fondamentale per un paese che riesca a dare piena operatività, all’interno del mercato Ue, alle nostre aziende produttive e al nostro mercato bancario e finanziario. Ci tengo a dire con grande forza che oggi dobbiamo guardare a quel percorso di integrazione: da troppo tempo abbiamo assunto troppi obblighi e pochi diritti, la sfida è far comprendere che una maggiore partecipazione all’Ue vorrà dire non solo assumere ulteriori obblighi ma anche ottenere dei diritti.”

Il Segretario di Stato alla Cultura e Istruzione, Marco Podeschi, ha fatto un rapido excursus dei temi principali sotto analisi, ribadendo con forza che il contesto macro-economico continua a incidere pesantemente anche per San Marino: un elemento da tenere sempre a mente. Ciononostante, gli indicatori degli ultimi 2 anni e per il prossimo futuro sono buoni.

Certo è che non si potrà prescindere da interventi mirati sul bilancio pubblico: “dobbiamo capire quali risorse il paese si può permettere rispetto ai servizi che offre. Servono però riflessioni che coinvolgano anche le parti sociali sulle politiche da adottare, su come efficientare percorsi e contestualmente su come intervenire in settori non strategici e affrontare condizioni di efficientamento, senza ridurre la qualità.”

Sul settore dell’istruzione, in particolare: “L’istruzione è un settore strategico che va mantenuto ai livelli di elevatissima qualità che già gli sono propri. E questo vale anche per l’Università. Il Bilancio su questo ha dato segnali di conferma. Ma in un momento di transizione bisogna capire quali possono essere le scelte più logiche e condivise per Repubblica sui settori non strategici.”

Numerosi sono stati anche gli interventi dei consiglieri di Repubblica Futura, volti a riportare il tema sui binari di un’analisi propositiva ma oggettiva delle questioni in campo.

Per Lorenzo Lonfernini, “sappiamo tutti che ci sono politiche non più rinviabili, politiche incluse in un piano di stabilità la cui attuazione da parte del governo è iniziata. In tutti noi c’è la consapevolezza di portare a compimento riforme importanti, come la riforma previdenziale, che deve nascere dal patto tra le generazioni.”

“La spending review deve tenere conto dell’obiettivo finale previsto dal bilancio 2017: tagliare sacche di spese non necessarie. – ricorda Fabrizio Perotto – Tutti nel 2018 dovranno essere protagonisti del rilancio del Paese, inclusa la Pubblica Amministrazione. Lo Stato ha rivestito un ruolo fondamentale di ammortizzatore sociale in questi anni di recessione, la revisione della spesa pubblica deve essere affiancata da nuove prospettive del mondo del lavoro. San Marino è pronto ad un anno di sfide e opportunità: il governo ha presentato un quadro di riforme che la maggioranza è pronta a sostenere per far uscire il paese dalla fase di difficoltà.”

Il Coordinatore di RF, Nicola Selva, va dritto al punto: “Basta polemiche, ora dobbiamo metterci al lavoro, il Fmi ci dà indicazioni ed è nostro compito fare quello che riteniamo importante per il Paese. Si parla di problemi che determineranno il futuro di San Marino, il documento del Fmi ci dice che San Marino ha bisogno di interventi per non compromettere il suo futuro. L’attuale maggioranza ha cercato il più possibile di fare chiarezza per capire l’ordine di grandezza delle problematiche e come affrontarle. La delegazione Fmi ha condiviso questa determinazione sulla trasparenza per far emergere dati reali, apprezzando la concretezza di proposte di riforma che faranno parte del Piano di stabilità cui si darà corso.”

Dello stesso avviso il capogruppo di RF, Roberto Giorgetti: “Il Fondo Monetario non dà pagelle, ma “ricette” per andare verso lo sviluppo economico. Ovvio che non va preso tutto in automatico: il rapporto del Fmi deve essere un contributo per delineare dei percorsi. Il rapporto su San Marino denota una considerazione che non ha nulla a che vedere con uno Stato in dissesto e con la necessità di ricevere ricette draconiane. In quel rapporto si sono di fatto focalizzate questioni che non sono novità degli ultimi giorni: partendo da quel rapporto dobbiamo costruire un percorso per trovare soluzione ai problemi che ci portiamo dietro, il principale è quello bancario.”

Infine l’auspicio di Emmanuel Gasperoni: “La politica tutta ritrovi i propri fondamenti, i propri valori: adesso è il momento. Lo scopo è comune ed è più alto. Lo stesso Fondo Monetario ce l’ha scritto molto nitidamente e ciò non potrà avvenire senza un rinnovato dialogo maggioranza e governo, senza un adulto confronto tra maggioranza e opposizione che oltrepassi gli scogli insormontabili e insormontati del 2017: le faide, le prese di posizione aprioristiche. Né senza una fermentante dialettica con i rappresentanti sociali e datoriali.”

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